Si sciolgono le nevi
- Autore: Franco Fogliani
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Si sciolgono le nevi (Navarra editore, 2022) è il primo e coinvolgente romanzo storico di Franco Fogliani, cultore di Filosofia teoretica all’Università di Messina, tra i fondatori del premio Beniamino Ioppolo-Lucio Piccolo che ha pubblicato a oggi raccolte di racconti, saggi e poesie.
La Storia è al centro del romanzo, intorno alla quale ruotano i racconti di vita, le difficoltà, la guerra, l’amore dei protagonisti. Furono quasi duemilasettecento i siciliani che parteciparono alla Resistenza dell’Italia settentrionale e per moltissimi di loro, la Resistenza, ha comportato una lotta per la sopravvivenza, scrive lo storico Antonio Matasso nella prefazione al libro, e il romanzo storico costituisce una chiave di accesso alla comprensione profonda delle epoche.
Giovani, semplici contadini per la maggior parte analfabeti, e tra loro anche studenti universitari, pieni di ardore e coraggio nel respingere l’indifferenza e lottare per gli altri sulle montagne del Nord, in zone impervie e fredde, senza cibo e costantemente sotto attacco.
Di molti non si conosceranno i nomi, nemmeno dove verranno tumulati come è stato per Jacon, nome di battaglia di Giacomo Ortoleva, siciliano, uno dei protagonisti della Resistenza in Piemonte, la cui storia e i cui resti sono stati ritrovati mezzo secolo dopo, come è narrato in Non posso salvarmi da solo. Jacon, storia di un partigiano (Navarra Editore, 2021).
Siamo nel 1939, in una situazione politica che destava molta preoccupazione a seguito dell’invasione tedesca in Polonia, e con una gravissima crisi economica che si faceva sentire di più nelle regioni meridionali dove il fascismo, attraverso i suoi sostenitori, grandi proprietari terrieri, non aveva fatto nulla per migliorare la vita delle persone.
In un piccolo comune della provincia di Messina arriverà Marcello, confinato in Sicilia mentre alcuni suoi amici e compagni erano stati inviati in altre regioni del Sud, come la Basilicata (il ricordo va a Carlo Levi). Marcello, milanese, laureato in legge, era stato arrestato al rientro in Italia dalla Francia.
In paese il suo arrivo desta subito curiosità e qui il ragazzo rivedrà il suo amico di tante lotte clandestine, Carlo (Beniamino Ioppolo), anch’egli confinato. Marcello comprenderà da subito le difficoltà di vita dei siciliani, sfruttati in una terra di miseria dai campieri lavorando dodici ore al giorno, come raccontava il giovane Giorgio, appena diciasettenne che il lavoro pesante e massacrante lo conosceva bene. E tante domande si poneva nel fermarsi la sera insieme ad altri suoi amici a chiacchierare proprio con l’amico Marcello, che sapeva parlare e che tanto conosceva, del perché non fosse ancora giunto il tempo per porre fine allo sfruttamento dei lavoratori, perché mai dovevano lavorare come bestie.
La cosa peggiore è che qui la parola non esiste; è vero che il fascismo è prepotenza e oppressione ma al Sud ciò si unisce alla miseria che ti impedisce di vivere.
Il Duce, pensava il giovane Giorgio, aveva portato gli italiani alla miseria e alla degradazione, ignaro che al Nord gli intellettuali e i lavoratori, oppositori del fascismo, con riunioni clandestine stavano ricostituendo i partiti politici, organizzando le contestazioni e gli scioperi nelle fabbriche.
Due mondi lontani ma solo per poco, la Storia, con gli orrori nazifascisti, porterà Giorgio e altri ragazzi del Sud a prendere parte attivamente alla Resistenza nel Nord Italia. Marcello aveva la politica nel sangue, per tradizione familiare e per formazione culturale: il suo senso di ribellione diveniva incontrollabile di fronte ai soprusi e ai bisogni della povera gente. Lui, giovane partigiano, in quel tempo vissuto da confinato in Sicilia aveva avuto l’occasione per riflettere sulle teorie socialiste, sulle mancanze politiche e sui mali di una società arcaica tante volte dimenticata. Marcello si era affezionato a quei contadini e a quei ragazzi desiderosi di migliorare la propria condizione sociale. L’incontro con Grazia, figlia di un gerarca fascista, deliziosa e così viva, lo farà amare, desiderare, capire, sentire che la sua vita poteva cambiare all’improvviso.
La loro storia d’amore farà da sfondo agli anni più bui del Novecento, dal 1939 al 1945. L’asse del Duce con la Germania alimentava le proteste nel Nord Italia, le leggi razziali emanate contro gli ebrei, l’entrata in guerra, le deportazioni e con la repressione fascista alla quale si era aggiunta quella nazista, Grazia, cresciuta in una famiglia di credo fascista, non esiterà nello scegliere la lotta e diventare una partigiana seguendo il marito ovunque la guerra chiedesse di loro.
Non si conosce un fidanzato, o un marito, con la pretesa che nulla cambi dentro di noi. Soprattutto quando la vicinanza con l’altro diventa amore, quindi reciprocità, scambio, al di là delle nostre intenzioni.
Si sciolgono le nevi è un romanzo di vicende storiche, sui valori di giustizia sociale e di ideali di patria, nato dal desiderio dell’autore di porre luce sulle condizioni socio economiche del nostro Mezzogiorno durante la dittatura fascista, attraverso la storia d’amore di Marcello e Grazia, che sia pur così diversi, saranno uniti nell’intento di sconfiggere il fascismo.
Si sciolgono le nevi
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