Sigmund Freud. L’avventura dell’inconscio

“L’avventura dell’inconscio” , a cura di Simona Argentieri, si concentra su Sigmund Freud, enucleato per analisi introduttiva, cenni biografici ed estratti significativi dai suoi scritti. Contrariamente al trend che vorrebbe il freudismo alquanto “superato” (a parte che nei film di Woody Allen vi è mai capitato di incrociare un analista freudiano? Se sì passatemi il numero, per favore) ritengo le sue intuizioni sempiterne e dirompenti. Come evidenzia la Argentieri nella sapida introduzione a questo libricino:

Il cuore dell’intuizione di Sigmund Freud, concetto fondante della psicoanalisi, è certo la scoperta della dimensione inconscia della mente. Ciò che egli comprese e fu capace di organizzare al tempo stesso in una teoria, in un metodo di indagine dello psichismo e in una prassi terapeutica, è che la nostra coscienza è solo una piccola parte della psiche.

Lo illustra mirabilmente la nota metafora freudiana secondo la quale l’io cosciente è solo la ‘punta dell’iceberg’; mentre l’inconscio, immensa parte sommersa, rappresenta “l’alieno dentro di noi” (pag. 25-26). Mi pare niente male come paradigma, specie se riferito agli anni ancora scevri di psichismi in cui è stato formulato. “L’avventura dell’inconscio” si offre dunque come un’opportunità per rimisurarsi con i capisaldi dell’impianto teorico-clinico di Freud, attraverso stralci emblematici delle sue opere - interpretazione dei sogni, lapsus, dimenticanze, sessualità, nevrosi - legati al filo rosso di una visione antimetafisica, laica e disincantata della realtà, non senza aspetti ironici e autoironici. Indicativo, in tal senso, il passaggio di una lettera indirizzata al figlio Ernst, ripreso a pagina 119 del libro:

Non sapevo che più si diventa vecchi più si ha da fare. Anche la cosiddetta tranquillità della vecchiaia sembra dunque essere una leggenda, allo stesso modo della felicità della giovinezza.

Ogni libro della collana Sorbonne (Edizioni Clichy) è un libro propedeutico, da non mancare. L’idea di fondo è quella di disseminare per agili volumetti le idee di uomini e donne (prima ancora che “protagonisti”) che in un ambito o nell’altro hanno lasciato traccia nella storia minima e massima del Novecento. Tra i nomi in collana figurano quelli di Pier Paolo Pasolini, Michel Duchamps, Louis-Ferdinand Celine, ma anche quelli di Carmelo Bene, Lou Reed, Moana Pozzi, Francois Truffaut.

L’avventura dell’inconscio è scorrevole ma non scontato, ricchissimo di rimandi di questo tipo, anche per ciò mi sento di raccomandarlo ai più giovani. Il prezzo è abbordabile: 7.90 euro appena.