Solve et coagula di Saverio Capasso

Saverio Capasso, nato a Napoli, è giornalista pubblicista. Laureatosi in Storia dell’arte, coltiva da sempre la passione e l’interesse per l’arte, la cultura, e il folklore della città partenopea. Solve et coagula (bookabook, 2023) è il suo romanzo d’esordio.

Il romanzo è una commistione di generi letterari diversi: dal genere distopico a quello storico alla storia d’amore. Piani narrativi differenti che trovano accordo in un unicuum, che è individuato nella Napoli odierna:

Il tanto atteso Millenium Bug, tra annunci apocalittici e appelli a mantenere la calma, si era rivelato perlopiù un problemino circoscritto e risolvibile senza troppo impegno da parte delle autorità competenti. All’indomani nessun aereo era precipitato e non si registrarono crolli vertiginosi in borsa. A Napoli si verificarono solo alcuni errori di datazione di diversi sistemi informatici. (…) nel primo giorno del 2000 in città si sarebbero contati più di cento feriti a causa dei festeggiamenti, molti di più rispetto ai Capodanni precedenti.

Ma un uomo si distingue: è padre Aspreno.

Da quando era stato designato bibliotecario del tempio domenicano, trascorreva la notte di san Silvestro in solitaria, fuori dalla sua cella, meditando e pregando nella vacuità della chiesa orfana di fedeli, nell’attesa e nel timore che fosse giunto il giorno in cui si preparava da tempo.

Così tra una preghiera e l’altra, si imbatte in un inquietante ritrovamento:

I ceri rischiaravano sul pavimento policromo la sagoma di un bambino nudo che gattonava tra le panche.

Chi è quel bambino? Perché stato abbandonato? Come mai ha:

Un rigonfiamento della pelle, simile ai cuscinetti dei felini, tracciava un circolo alchemico di purificazione e conservazione dello spirito.

Questa strabiliante notizia ha un filo rosso in comune con un passato lontano, quando a Napoli:

Rebel, figlio dell’oscurità da parte di padre non credeva in Dio, nonostante l’esistenza dei demoni, nonostante la sua stessa esistenza.

Un giallo molto particolare, di chiara impronta esoterica. Si basa su una trama compatta, svolta su più piani narrativi, e lo caratterizza un linguaggio fluido e potente, a tratti anche ironico.
Per chi ama i tuffi nel passato e le trame esoteriche una chicca letteraria; per gli altri un romanzo ben scritto e assai curioso.
Interessante la riflessione sulla Curia romana:

È insita nella nostra natura la necessità di credere che qualcuno accolga le nostre preghiere nei momenti di sconforto. È una bugia di cui abbiamo bisogno.

Romanzo di gran fascino.