Stefan Zweig deve morire
- Autore: Deonisio da Silva
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Tullio Pironti
- Anno di pubblicazione: 2013
Scoperto per caso questo libro, con nel titolo Stefan Zweig, un autore che ho sempre molto amato, sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla coinvolgente narrazione. Deonísio da Silva, scrittore di racconti, è un professore universitario di Filologia, critico e giornalista. Vive e lavora a Rio de Janeiro e ha vinto diversi premi letterari in Sudamerica.
“Stefan Zweig deve morire” si apre sugli ultimi giorni di vita dello scrittore austriaco, ebreo, e della sua seconda moglie Charlotte, la cui morte divenne un caso e ancora oggi risulta essere misteriosa. Era la notte tra il 22 e 23 febbraio del 1942 e fuori nelle strade imperversavano ancora i festeggiamenti per il carnevale. Accanto al corpo dello scrittore abbracciato alla sua compagna venne rinvenuto un biglietto nel quale vi era scritto:
“abbiamo deciso, uniti nell’amore, di non lasciarci mai”
Suicidio o delitto. Da Silva narra della drammatica ed intima decisione di Zweig nel volersi suicidare, ma ipotizza anche, in quella notte che oscurò l’umanità, un macchinazione ad opera di alcuni nazisti brasiliani che mai avevano nascosto il loro odio razziale nei riguardi del famoso scrittore. Un oppositore quale era Zweig non mancava nelle conferenze, alle quali era invitato, di parlare e diffondere notizie sugli orrori della dittatura di Hitler. Un atto d’amore nei riguardi di un grande pensatore, dalla coscienza europea che riteneva fondamentale il ruolo degli intellettuali nella deriva autoritaria che culminò nella barbarie del nazismo come nel declino dell’economia dei paesi sempre più ostaggi di interessi internazionali. L’autore è spinto dal desiderio e dalla volontà di far luce su una storia che a suo parere non dovrebbe mai essere dimenticata. Quando nel 1940 Zweig, sconvolto da quello che stava accadendo in Europa, decise di partire, era uno degli scrittori più famosi e tradotti nel mondo. Lasciò l’Inghilterra diretto in Brasile, con la seconda moglie Lotte e si stabilì a Petropolis, una località di montagna vicino a Rio de Janeiro, in una casa che oggi è divenuta museo. Nel 1941 Stefan Zweig pubblicò “Brasile, Paese del futuro”, un testo nel quale sosteneva che il Brasile era destinato a essere, da lì a qualche anno, uno dei più importanti fautori di sviluppo del mondo. Per vivere scriveva su giornali e teneva conferenze e con il tempo che passava era divenuto sempre più un uomo tormentato ed infelice, tanto da non voler più scrivere più libri.
“L’Europa è in fiamme! L’America del Nord si sta preparando alla guerra. Siamo testimoni di uno dei maggiori avvenimenti del mondo dalla caduta dell’Impero Romano, dalla Riforma e dalle due grandi Rivoluzioni: la rivoluzione francese e la rivoluzione russa. Qui in Sud America, specialmente in Brasile, stanno arrivando scrittori, artisti, scienziati e poeti dal mondo intero! Dalla distruzione di Atene e di Bisanzio non si vedeva un esodo di queste dimensioni. Sì, il Brasile è il paese del futuro”
Nei giorni prima della sua morte, Zweig ricorda in prima persona il suo destino di nomade per colpa di “un tiranno che spazzava l’Europa con i suoi eserciti”; ricompone un puzzle di sentimenti e di frammenti della sua vita quali l’arrivo a Rio, Lotte, il matrimonio, la solitudine e la sua vita letteraria cominciata con un libro di poesie. Un getto continuo di ricordi affinché potesse capire sino in fondo ciò che gli era capitato.
“Quante cose un uomo ricorda l’ultimo giorno della sua vita! Il tempo è passato e mi sono accorto in ritardo che i giorni mi rodevano dentro, obbligandomi a cambiamenti che mi vedevano sempre perdente. “
Nella parte finale di “Stefan Zweig deve morire”, Deonísio da Silva sposta l’attenzione e narra dell’investigazione sulla morte dello scrittore e della moglie, fatta di misteri, lacune e di tante domande senza risposte. La storia diviene un giallo e il lettore è sempre più coinvolto da una trama di cronaca, verità storiche e finzione. Una vicenda così potente, legata al destino di uno degli intellettuali più autorevoli e conosciuti in Europa, da rendere il romanzo un’opera intensa, drammatica e commovente.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Stefan Zweig deve morire
Lascia il tuo commento