Storie d’amore
- Autore: Elsa Morante Giorgio Bassani Massimo Bontempelli
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
Il volume “Storie d’amore” (Skira, 2017) contiene una raccolta di quindici grandi amori della storia, del mito e della fantasia raccontati da alcuni tra i più importanti nomi della letteratura italiana del Novecento: Antonio Baldini, Giorgio Bassani, Maria Bellonci, Massimo Bontempelli, Giuseppe Dessì, Piero Gadda Conti, Adriano Grande, Francesco Jovine, Elsa Morante, Guglielmo Petroni, Alberto Spaini, Cesare Spellanzon, Bonaventura Tecchi, Pietro Paolo Trompeo, Diego Valeri.
“Gaio Valerio Catullo, poeta, da Verona, fu, al pari del suo concittadino Romeo, come tutti sanno, un amante infelice. Ma l’infelicità di Catullo, fu, noi crediamo, assai più amara di quella di Romeo” (‘Catullo e Lesbia’ di Elsa Morante)
Nel libro, impreziosito dalla suggestiva copertina che raffigura un particolare della scultura di Antonio Canova Amore e Psiche (1787-1793) conservata presso il Musée du Louvre di Parigi, sono ripubblicati quindici racconti che vennero dapprima letti alla radio, all’inizio del 1950, in seguito raccolti in una edizione a stampa dalla Rai. Le “conversazioni” erano state affidate ad alcuni tra i più celebri scrittori e studiosi dell’epoca. Storie drammatiche o a lieto fine, passioni ricambiate o contrastate, come gli intrighi ferraresi di Ludovico Ariosto e Alessandra Benucci rievocati da Giorgio Bassani. Il rapporto di Catullo e Lesbia narrato da Elsa Morante; il mito di Ero e Leandro nelle parole di Massimo Bontempelli, Maria Bellonci che ricorda Julie de Lespinasse e Jacques de Guibert. Grandi protagonisti e le eroine della storia e della letteratura, da George Sand a Stendhal, a Napoleone, a Cavour, e la poesia sublime, tragica o idilliaca delle loro passioni più celebri.
“E Maria Walewska, bionda e gentile contessina polacca, amante segret di Napoleone Bonaparte, ha sempre beneficiato della simpatia commossa di quanti, ricercando nella vita privata dell’Imperatore tutto ciò che poteva riaccostarlo alla comune umanità, ebbero a trattare di lei” (‘Maria Walewska e Napoleone Bonaparte’ di Adriano Grande)
Scegliamo uno tra questi apprezzabili racconti: Michelangelo e Vittoria Colonna di Guglielmo Petroni . Scultore, pittore, architetto e poeta, protagonista del Rinascimento italiano, riconosciuto già al suo tempo come uno dei maggiori artisti di sempre, Michelangelo Buonarroti (Caprese, 6 marzo 1475 - Roma, 18 febbraio 1564) cercò sempre e ovunque l’immagine della bellezza spirituale, dello spirito attivo e forte nella violenza della fede. Vittoria Colonna (Marino, aprile 1490 - Roma, 25 febbraio 1547) “poetessa nobilissima”, tipica rappresentante del suo tempo, ebbe una funzione d’eccezione nella vita intellettuale della prima metà del Cinquecento. Vittoria, marchesa di Pescara, vedova dell’infedele marito Francesco d’Avalos, forse non era bella, ma del resto non fu la bellezza fisica il movente dei sentimenti che nacquero per lei in Michelangelo. Quest’ultimo e Vittoria Colonna si incontrarono tra il 1535 e il 1536, ma la loro amicizia si avviò verso più profondi legami, diventano necessità reciproca e reciproco perfezionamento spirituale solo qualche anno dopo. Prova di questo legame è un passo di una delle tante rime che l’artista dedicò a Vittoria:
“Quanto più fuggo, e odio ognor me stesso Tanto a te, Donna, con verace speme Ricorro; e manco teme L’alma di me, quant’a te son più presso...”.
Devon: LA STORIA DI UN AMORE CHE DURA DA SECOLI
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