Alibi
- Autore: Elsa Morante
- Categoria: Poesia
- Casa editrice: Einaudi
Le poesie di "Alibi" sono poesie d’amore. Non importa che l’amore sia immaginario o reale, è l’amore ad essere raccontato. Un amore trattato e vissuto come un male, e insieme come la sola liberazione dal male. Sono poesie da album, ma un album visitato da una tristezza veggente di chiromante pazza, che interroga, cieca, le linee confuse e arruffate del suo destino, senza riuscire ad afferrarlo, perché quello che la tradisce e le manca sono proprio il cinismo, l’astuzia e il terra-terra del mestiere. Il protagonista di Alibi è sempre il futuro, la conoscenza, la divinazione, la spiegazione data a se stessa di un destino sempre più simile a una condanna e a un inferno, e se c’è qualcosa che non finisce di sorprendere, in questo album capovolto e mostruoso, è che la pitonessa che si arrovella sulle fatture e i filtri, e fa versi simili alle cantilene e ai sortilegi che accompagnano la magia, non smette per questo di essere una ragazza sognatrice che vuole l’amore e aspetta la felicità. In appendice: "Quaderno inedito di Narciso". (Note di copertina)
A Elsa Morante non piaceva scrivere poesie, ma aveva una vera predilezione per due poeti, ovvero Umberto Saba e Sandro Penna. Allo stesso modo non le piaceva ricevere poesie dai suoi lettori: le stracciava tutte, neanche un’occhiata, neanche il beneficio del dubbio. In un’intervista del 1963 si lasciò scappare la dichiarazione che scriveva poesie nei momenti di felicità, perché per lei erano un modo di esprimere la gioia.
La scrittrice dedica parole alla sua gatta siamese Minna:
"Ho una bestiola, una gatta: il suo nome è Minna. Ciò ch’io le metto nel piatto, essa mangia e ciò che le metto nella scodella beve/ Sulle ginocchia mi viene, mi guarda, e poi dorme, tale che dimentico d’averla. Ma se poi, /memore, a nome la chiamo, nel sonno un orecchio le trema: ombrato dal suo nome è il suo sonno."
Sembra proprio che si voglia divertire la Morante, che di carattere e temperamento, è malinconica o disperata. Non ci sono parole per il marito Alberto Moravia, già molto distanti uno dall’altro, ma solo una poesia, del 1945, in cui il finale recita:
"sorte e amore ti congiungono a me".
Elsa Morante è ossessionata dagli animali, soprattutto dai gatti, cui dedica più di uno scritto (Canto per il gatto Alvaro); infatti preparava pastoni e andava in giro per il centro di Roma a darlo ai gatti randagi o abbandonati.
Alibi uscì per i tipi di Longanesi nel 1958, in una nuova collana di poesia.
Questo libricino mette voglia di leggere la sua prosa, i suoi romanzi fiume come Menzogna e Sortilegio o il capolavoro L’isola di Arturo e l’ultimo, del 1982, Aracoeli. Come un viatico.
Alibi
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