Storie di libri. Amati, misteriosi, maledetti di Giovanni Casalegno

Un titolo così non può passare inosservato per chi ama leggere o scrivere o semplicemente per chi in qualche modo ha a che fare con i libri. Pubblicato da Einaudi nel 2011, “Storie di libri” mi ha trovato per caso e mi ha incuriosito e, dopo essermi accertato che si trattava effettivamente di quello che prometteva di essere, ho deciso di acquistarlo e devo dire che non sono rimasto affatto deluso.

Una raccolta di racconti, tutti in qualche modo legati ai libri, scritti da autori di un certo spessore come Fluabert, Nodier, Pirandello, D’Annunzio, Borges, James e tanti altri per storie che non hanno confini e non hanno tempo.

Suddiviso in sezioni, si spazia dall’accoppiata libri-omicidi ai libri maledetti (alcuni racconti sono particolarmente convincenti e “tenebrosi” come L’album del canonico Alberico di James), da racconti che trattano di lettori incalliti che, in un malsano eccesso di amore per i libri, trovano la loro ragione d’essere in essi (si pensi al Mondo di carta di Pirandello), ai bibliomani e bibliofili che si lasciano trascinare in un’insana follia alla ricerca di una prima edizione, di un volume che presenta errori, di una rarità, di una stampa ricercata. Particolarmente interessanti a questo proposito sono alcuni racconti come il Bibliomane di Nodier o l’avveniristico Fine del mondo del fine di Cortazar. E ancora una piacevole elucubrazione mentale nel cercare di creare una Biblioteca universale, quella cioè che possa contenere tutti i libri esistenti, che si scriveranno o che non verranno mai scritti.

Una nota a parte merita Angelica, ossia la ricerca di un personaggio storico attraverso un libro introvabile. La storia è avvincente, interessante e suscita la curiosità del lettore che segue e insegue insieme all’autore questo fantomatico abate di Bucquoi. Infine una menzione per La fine dei libri di Uzanne: come non notare una certa veggenza?

Una raccolta che può deliziare anche i palati più fini. Un’opera in cui termini cari al mondo dei bibliofili e dell’editoria sono sparsi in tutti i racconti, mettendoci di fronte testi aldini, elzeviri, incunaboli, marocchini.

Una lettura piacevole e raffinata, con stili che sono mediamente ricercati e che affascinano il lettore il quale sembra trovarsi in un mondo di scrittori, sì, ma di scrittori che hanno il culto del libro e che quindi sono molto attenti a come questo viene presentato attraverso le parole che porta con sè.