Sull’ultima spiaggia
- Autore: Francesco Caffini
- Anno di pubblicazione: 2014
Lo scrittore Francesco Caffini ci racconta il suo romanzo “Sull’ultima spiaggia”, edito da Europa Edizioni a luglio del 2014.
Benvenuto Francesco! Cosa ci racconta di questo suo primo romanzo?
Innanzitutto desidero ringraziare SoloLibri.net per avermi concesso l’opportunità di presentare la mia prima opera in questa sconfinata platea virtuale. Per non annoiarvi con inutili ciance, vado dritto al sodo.
A tutti noi è capitato almeno una volta nella vita, di sentire il cuore pronto a esploderci in petto per amore, ma anche di stringere i pugni piangendo lacrime amare, a causa di un dolore che non sentivamo di meritare.
Roberto, il protagonista del mio romanzo, ha vissuto questi sentimenti con un’intensità così dirompente da rimanerne segnato indelebilmente; cicatrici e traumi che lui ha cercato di accettare e se possibile valorizzare, ma alla fine l’incapacità di trovare l’amore ha la meglio, spingendolo a porre fine alla sua vicenda terrena. Il fato però con l’ennesimo fallimento, lo porterà a scoprire che un vecchio conto deve essere ancora saldato.
Detto ciò, mi dovrete scusare ma parlare in pubblico non è mai stato il mio forte, vi chiedo quindi di aiutarmi ponendomi delle domande.
- Di che cosa parla il libro e in quale scaffale di questa sconfinata biblioteca lo riporrebbe?
Mi congratulo per aver trovato al primo tentativo il mio tallone d’Achille, con una domanda così semplice ma allo stesso tempo veramente indigesta.
Rispondendole, Sull’ultima spiaggia narra di Ragione e Follia; di Amore e Odio, di Verità e Inganno, di Giustizia e Perdono, accorciando l’elenco, di Luce e Oscurità.
In che ripiano lo riporrei? Veramente non lo so; la storia che nasce con Elisa è molto romantica; il viaggio nella mente e nelle emozioni contrastanti di Roberto, certamente ha a che fare con la psicologia; gli incubi del protagonista spingono verso l’horror e il fantasy; la situazione socio-politica narrata, chiede purtroppo di essere riposta sul ripiano attualità; quello che accade tra le mura del reparto, lo rende un thriller colmo di pericoli e colpi di scena acquattati nel buio pronti a colpire … scusate, amo molto la mia creatura e sono facile a divagare su di essa.
Alla fine Sull’ultima spiaggia è un romanzo che parla di Vita e di quanto essa possa plasmare una persona preparandola per le scelte che dovrà affrontare, quindi a costo di sembrare presuntuoso, come lettore lo ripongo nella sezione, “libri da leggere assolutamente”, come autore non posso scegliere, un padre che ama un figlio, mal tollera di sentirne parlare in modo riduttivo, relegandolo in categorie troppo strette; per lui rimarrà sempre unico.
- Da come ne parla, mi viene spontaneo chiedere, è un’autobiografia?
No non lo è, anche se non posso negare di aver preso spunto da me stesso per creare fisicamente e psicologicamente Roberto portandolo però all’estremo, stessa cosa per alcuni degli eventi narrati.
- Il titolo ha un significato particolare?
Il detto “essere all’ultima spiaggia” la dice lunga su quello che è racchiuso tra queste le righe, mi spiego, Roberto ha calpestato molte spiagge, sia reali per piacere, che metaforiche dove ha combattuto battaglie che non poteva e non doveva perdere ma che ha perso nel peggiore dei modi, da solo; e un’altra ancora lo attende, per l’appunto l’ultima, dove scoprirà le ragioni del suo destino e dovrà scegliere il suo futuro.
- Cos’ha di unico il suo libro che dovrebbe invogliare l’acquisto?
Tra tanti motivi, uno. Il viaggio nella mente di un paranoico non sedato, vi sottoporrà quesiti e punti di vista inediti.
- Ci può parlare degli altri personaggi?
Lo farei con piacere ma se volessi nominarli tutti, sono certo che vi annoierei oltre ogni dire, prendetemi in parola, “Prima o poi, l’intera Umanità passa da Roberto”.
Però per non lasciarvi a bocca asciutta, vi darò uno scorcio dei principali con la loro importanza.
I sogni di Roberto sono per lo più incubi violenti e premonitori, infestati da inquietanti creature e spettri del passato, Patrìcia l’ex fidanzata li è di casa.
Sara l’amata sorella stringendo in pugno la sua libertà gli farà temere il detto “fratelli coltelli”.
In Paolo, il nipote, rivedrà l’impeto e la forza che un tempo gli appartenevano ma anche la pericolosa avventatezza che tanti problemi gli ha creato. Gli amici Alberto e Stefano gli rinfrescheranno il concetto di vera amicizia.
Scalzi e Dal Bosco, uniti dall’arduo compito di valutare il suo stato mentale, vi mostreranno due metodi di cura agli antipodi.
Don Edmundo Pastoretto, un prete vecchio stampo, ostinatamente cercherà di redimerlo.
Pietro e Alessandro due pazienti ambigui, trascineranno il protagonista in roventi discussioni tutt’altro che amichevoli. Daniele, il paziente più problematico del reparto, con il suo comportamento spontaneo e imprevedibile, gli regalerà a piene mani gioie e dolori.
E in fine Elisa saprà guardare dentro il suo cuore, “e non intendo con raggi, ecografie o tac”, risvegliando, Speranza e Amore, sentimenti che credeva smarriti per sempre.
- E’ la classica storia d’amore travagliata dove si sa che comunque alla fine rimangono insieme?
No non lo è, perché il lieto fine è tutt’altro che scontato e sono certo che a fine lettura alcuni non lo troveranno tale. E poi quel che conta, non è la meta ma il viaggio, e quest’amore è sbocciato in un luogo a dir poco inusuale tra due persone caratterialmente distanti.
Ora signori vi devo lasciare, e scusandomi per essere stato ciarliero vi auguro buona lettura.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Sull’ultima spiaggia
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