T’insegnerò la notte
- Autore: Caterina Ceccuti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
Un bellissimo romanzo di un’autrice sorprendentemente brava, colta, sensibile nell’indossare l’animo di un uomo e interiorizzarne la storia, i dubbi, la paura, il consentimento. T’insegnerò la notte è l’ultimo lavoro di Caterina Ceccuti, giornalista e scrittrice fiorentina, già vincitrice del Fiorino d’oro per la narrativa nell’edizione del 2015. Un romanzo delicato, coraggioso, avvincente, un’indagine introspettiva che condurrà il protagonista alla piena coscienza di sé. Una trama accattivante per le sue sfumature noir; per il suo apporto partecipativo il lettore vive la sensazione di essere nel testo, come affermava Umberto Eco. Una storia sulle nostre fragilità, sulla libertà individuale e sulla sfera morale ed etica, pubblicata nel 2020 nella sezione Le ragioni dell’Occidente da Mauro Pagliai Editore, una collana che, come afferma l’editore, al di là delle mode, affronta problematiche che incendiano il mondo moderno.
Cris, il nostro protagonista, poco più che trentenne, è amico da sempre di Graziano. Lavorano insieme, nella magnifica città di Firenze, per una rivista antica di un secolo, prestigiosa, che hanno voluto far rinascere ridandola alle stampe, un progetto per il quale sono indebitati fino al collo e che riescono a portare avanti con i proventi della loro società di comunicazioni. La loro amicizia di così lunga data sembra essersi trasformata negli anni in un affetto fraterno. Condividono trent’anni di passioni: l’arte, i libri, la musica, il pub, la natura irlandese, le moto, il lavoro. Graziano, "il salvatore della patria", con la sua vita sentimentale incasinata, è il suo alter ego, e le sue spalle forti sono per Cris l’unica madre che gli è rimasta. Cris, da parte sua, si innamora con più facilità e profondità di un libro che di una persona.
"Adoro stare in mezzo alle cataste di libri".
Alessandra, compagna di università, l’unica donna con la quale ha avuto una lunga relazione, un bel corpo da spogliare e una bella testa con cui divagare, l’aveva perduta per "il fossato che aveva scavato intorno". La passione per le donne si esauriva rapidamente, così come era stato per Vittoria, Sara. Al rientro in casa di notte, nel disimpegno del suo ingresso Cris vede una donna di circa settant’anni, seduta con indosso un abito nero e le mani livide sul grembo. È immobile, morta. La fissa in silenzio, con un nodo alla gola mentre la paura lo assale: morta, uccisa, da chi, come?
"Niente che le appartenesse aveva più neanche il ricordo della vita".
E all’improvviso svanisce. Poteva trattarsi di un’allucinazione, degli effetti postumi di una sbronza. Non sarà così. La donna morta ricomparirà le notti seguenti, pallida e con il suo odore acre; ogni volta rimane fermo, la osserva, la contempla e non scappa. Cris si è costruito una vita con le sole sue forze, e già da bambino conosceva la differenza "tra sembianza e realtà".
Aveva vissuto con la madre dopo il divorzio dei genitori; una donna dai mille colori, felice, che divenne fragile come un cristallo, iniziando ad appassire:
"Smise di cantare, pedalare, onorare i riti del mattino".
Il padre fotografo viaggiava in giro per il mondo per reportage e mostre: con lui si rispettava un religioso silenzio. Sono giorni di insonnia e di tormento quelli che sta vivendo, e l’ angoscia che lo devasta la vorrebbe confessare all’amico di sempre. Giorni nei quali non si sente un malato, in un tempo che gli sembra infinito, giorni nei quali non riesce a comprendere ciò che gli sta accadendo.
"Un fantasma o spiriti del mio infestato passato?"
I suoi mostri sembrano essersi concentrati in un luogo e in istante, come la donna morta che vede solo lui. Giorni spenti come le notti, forse per un’esistenza senza più emozioni, o per la mancanza del desiderio di possedere un’anima, non un corpo.
“Affondo nel divano per accendermi una sigaretta, sospeso e irrisolto. Ho preso a tremare, non dovrei tornare ad essere preda della paura in una notte di rencontre e di passioni come questa.”
Tra colpi di scena, segreti, confessioni, il suo percorso di rinascita, sofferto e doloroso, lo condurrà alla piena consapevolezza di chi sia, ai suoi sentimenti che lo renderanno un uomo differente e sereno, all’amore che darà senso alla sua vita. La sua inquietudine, quella di un’anima coperta da un vestito sbagliato, si trasformerà in una liberazione, "un atto di resa come Perseo e il suo trofeo, la testa della donna morta in mano". T’insegnerò la notte, tra gli otto finalisti del Premio Viareggio 2020, è un romanzo sorprendente, analitico nella sua eleganza narrativa, nel quale l’autrice indaga le modalità di un profondo conflitto interiore di un uomo, sulla sua identità sessuale, spesso non una scelta ma una realtà che si impone. Consigliato.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: T’insegnerò la notte
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