Targa Florio. 61 ritratti de La Siciliana
- Autore: Francesco Accardi, Roberta Zarcone
- Genere: Sport
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2014
Corredato degli splendidi acquarelli di Francesco Accardi, accompagnati dal testo bilingue di Roberta Zarcone, è stato presentato nei giorni scorsi lo splendido volume dedicato a “La Siciliana”. Così era chiamata la gloriosa Targa Florio, la corsa automobilistica sulle Madonie che ha segnato un capitolo fondamentale nella storia e cultura della Sicilia tra il 1906 ed il 1977. La nutrita bibliografia sullo stesso argomento si arricchisce adesso di questa prestigiosa opera che si sofferma anche su episodi minuti spesso trascurati.
Le illustrazioni, ispirate a fotografie d’epoca, costituiscono un vitale arricchimento del testo in quanto raffiguranti vari momenti della gara con ricchezza e vivacità di colori e di particolari che fanno immergere il lettore in quella atmosfera ed in quell’epoca che prese inizio dallo spirito inventivo e fantasioso del giovane imprenditore Vincenzo Florio componente di quella storica dinastia che da Bagnara Calabra aveva fatto della Sicilia il proprio centro di commerci in diversi campi.
Dalla lettura dell’interessante volume si apprende come nel quadriennio 1937-1940 la gara ebbe luogo nel Parco delle Favorita e non nel consueto circuito e ciò costituì un elemento di ulteriore di difficoltà in quanto anziché ai tornanti delle Madonie bisognava prestare attenzione agli alberi che ha quell’epoca erano ancora bassi e radenti la strada non consentendo anche nei rettilinei un agevole sorpasso. Ma il percorso sulle Madonie che ebbe una lunghezza variabile da 72 Km a 100 Km fu quello più usuale e di norma si svolgeva a maggio e solo una volta eccezionalmente nel mese di ottobre del 1955. La gara assunse rilievo e fama internazionale e fu riprodotta anche nelle figurine della Panini e della Nestlè ed ebbe sin dal suo nascere nel 1906 una propria rivista denominata “Rapiditas”.
Vengono raccontati aneddoti gustosi della gara, quale quello del ricorso a corde di chitarra utilizzate per potere riparare come extrema ratio i fili della frizione e come Stirling Moss che, per la temperatura elevata, si narra corresse a torso nudo destando stupore negli spettatori. Del tutto diverso era poi l’aspetto del box della Ferrari rispetto a quello della Porsche dove ogni cosa era al suo posto con una meticolosità ed ordine di stampo tipicamente teutonico.
Ragguardevole fu nel corso del tempo l’Albo dei partecipanti e dei vincitori, che provenivano dalle più importanti scuderie automobilistiche. Da Felice Nazzaro ad Alberto Divo, da Tazio Nuvolari a Olivier Gendebien, da Nino Vaccarella (“il Preside volante”) a Vic Elford che correvano su Alfa Romeo, Fiat, Maserati, Ferrari, Porsche, Peugeot, Bugatti. Così la “Targa” entrò a piè sospinto nella leggenda delle grandi corse d’auto alla pari di Imola e della celebre “Ventimiglia” come è testimonianza l’Albo dei vincitori. Ma non fu soltanto un avvenimento sportivo ma un vero e proprio fatto di costume che riguardò nel corso del tempo, prima una ristretta cerchia di appassionati, l’aristocrazia e la nobiltà del tempo, e poi tutta la popolazione. Ci si riversava nelle tribunette di Floriopoli o si cercava la collinetta più elevata dove meglio scorgere i corridori che tentavano di superarsi nelle tortuose strade dei versanti madoniti. Le tribune ed i box di Floriopoli sono state per lungo tempo in uno stato di abbandono e degrado indegno del glorioso passato che aveva suscitato passione, orgoglio ed entusiasmo nella popolazione e solo di recente l’area è stata recuperata per finalità museali.
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