Tecnomagia. Estasi, totem e incantesimi nella cultura digitale
- Autore: Vincenzo Susca
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mimesis
- Anno di pubblicazione: 2022
I falsi miti di progresso neoliberista hanno artificializzato il mondo e alterato l’ontologia umana. Attraverso un sistema di diffusione capillare, le tecno-fedi contaminano sistemi industriali, ambiente, medicina, informazione, relazioni, e di conseguenza capacità di intendere e di volere globali. Le più fosche proiezioni futuriste sono realtà poste in essere mediante sperimentazioni su vasta scala, tra il plauso funzionale dei nuovi potentati e manipolazione dei popoli. La neo-divinità tecnologica ha soppiantato i credo eretti sull’idea di un "radioso avvenire", in quanto il radioso avvenire - il migliore dei mondi possibili – è adesso e qui. Il passato ideologico è vetusto - il vecchio Dio è morto e il sol dell’avvenire tramontato – né più né meno che il passato merceologico, umiliato dal turbo-consumismo, dai flussi e riflussi di una tecnologia digitale quintessenza quotidiana.
Il presente è da brividi, il futuro un’ipotesi: Tecnomagia. Estasi, totem e incantesimi nella cultura digitale (Mimesis, 2022) del sociologo Vincenzo Susca si colloca nel milieu come endoscopia esatta della fine globale. Duecentocinquanta pagine di cupa apoditticità: la tecnomagia come “danza sulle rovine”, come “estasi nel cuore della distopia”.
Sì, perché i piani di occupazione del mondo tracciati dai demiurghi del capitalismo tecnologico sono editti subliminali, coattazioni di massa realizzate attraverso l’attrazione ipnotica di spot pubblicitari estesi ai telegiornali e ai tweet della nuova politica, così da favorire la spontanea (?) adesione al pensiero e all’agire unici della neo-massa spettatoriale (persino della propria stessa vita)
Come evidenziato limpidamente da Susca:
“All’apice della sua storia, ogni tecnica assume sempre una risonanza magica dai tratti al contempo stupefacenti e tremendi. Il suo apogeo è costantemente accompagnato dall’odore dell’obsolescenza di ciò che essa si lascia dietro. L’umanità è oggi l’oggetto, più che il soggetto, di una metamorfosi che trascende e polverizza le sue qualità biologiche e sociali. Tradizionali e morali. Stiamo esperendo, con tutti i brividi del caso, i limiti e gli eccessi della nostra condizione, in un contesto dove la tecnologia smette bruscamente di essere il dispositivo del lògos nel senso filosofico della ragione o del pensiero, divenendo tecnomagia, ovvero sistema di nuovi e vecchi totem, riti e miti attorno ai quali il soggetto si perde e si confonde. In una siffatta rete di dipendenze, una sorta di danza macabra, dove siamo posseduti dagli oggetti che crediamo di possedere e agiti laddove siamo convinti di agire (…) Preda di una spirale contagiosa, l’umano si fa, al contempo, cosa, informazione, spettacolo, merce, opera d’arte e artista, spogliandosi della propria identità per dissolversi nell’alterità e ritrovarsi, come sotto l’effetto di sostanze psicotrope, altro da sé”. (pagg. 15-16).
La citazione è articolata, vivaddio filosofica, andrebbe capita, quindi imparata a memoria. Alienazione è il concetto con il quale l’umanità sta inconsapevolmente scherzando col fuoco. Un termine spaventoso in quanto contiguo alla perdita di identità e alla demenza, ciò a cui mira sottotraccia il Dio Tecnocratico del mondo: governare le sue immote greggi globali, se è il caso tosando e macellando l’eccedenza, col ghigno eterno della iena stampato sulle labbra, bene inteso.
Il saggio di Vincenzo Susca è esteso, spesso e accessibile al contempo, da regalarsi e regalare con intenti anti-sistemici: salvare il salvabile di un’umanità preda dell’oppio tecnologico-consumista deve essere l’intento di ogni vero intellettuale.
Tecnomagia. Estasi, totem e incantesimi nella cultura digitale
Amazon.it: 14,25 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tecnomagia. Estasi, totem e incantesimi nella cultura digitale
Lascia il tuo commento
Questo libro, per quanto emerge dalla breve recensione, dovrebbe essere adottato nelle scuole. I giovani sono caduti nella trappola, loro tesa, della "volontà di potenza" non conoscendone i risultati: la distruzione dell’uomo (Cfr. Nietzsche).