Tempi eccitanti
- Autore: Naoise Dolan
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2020
Una rivelazione, un esordio importante, una voce nuova e originale della narrativa irlandese: così è stato accolto dalla critica il libro della scrittrice Naoise Dolan, Tempi eccitanti (Atlantide, 2020), fedele traduzione dall’inglese della bravissima Claudia Durastanti, che si è cimentata in un’impresa non certo facile, ma efficace e accuratissima. Il romanzo infatti, al di là della sua trama eccitante come il titolo, è una sorta di corso di inglese (basic, irlandese, british), con influssi cantonesi e diverse contaminazioni.
La storia si svolge nel 2016 a Hong Kong, e Ava, la voce narrante, è una ragazza poco più che ventenne di Dublino, laureata in letteratura inglese, che si è trasferita per un anno in Cina, dove insegna in una scuola di bambini ricchi la lingua e la grammatica inglese.
Il suo modesto stipendio in una città fortemente discriminatoria non le consentono una vita dignitosa, e allora, dopo aver conosciuto Julian, un bancario arrampicatore inglese, proveniente da solidi studi a Oxford, algido e supponente, ricco e ambizioso, accetta di andare a vivere nel suo lussuoso e comodo appartamento.
Il rapporto fra i due è terribilmente ambiguo: non stanno insieme, non dividono la stanza, non condividono amici e stili di vita, però Julian accetta la compagnia della stravagante Ava, fa sesso con lei volentieri ma senza implicazioni sentimentali, le mette a disposizione carta di credito e lussi; ma non si parla mai di alcuna stabilità: si tratta solo di un anomalo rapporto di convenienza.
Ava però, durante una lunga assenza di Julian, partito per Londra per lavoro, incontra una giovane avvocata cinese, Edith, anche lei di cultura anglosassone, anche lei fanatica e ossessionata del lavoro, anche lei algida.
Presto tra le due ragazze scoppia una scintilla, un’attrazione irresistibile, un amore: Edith è dichiaratamente lesbica, Ava accetta di esserlo diventata, tanto è forte l’amore per la sottile e raffinata compagna.
I sensi di colpa scoppiano nell’animo tormentato di Ava: non può dire a Julian che si è innamorata di una donna, continua a usufruire della sua casa per vivere e far sesso con Edith, e non confessa alla sua amante che lei anche con Julian ha vissuto una storia difficile da descrivere. Dovrà scegliere, Ava, con chi vuole vivere la sua vita, se è possibile in questi tempi così precari ed eccitanti, progettare un’esistenza, una sessualità, un sentimento.
Al di là dell’atmosfera insolita per noi lettori italiani, questo romanzo è interessante per la forma espressiva, per l’inglese, lingua di comunicazione ormai planetaria, che qui si mostra nella sua diversità, nel suo essere discriminatoria a seconda dell’accento, della pronuncia, dell’uso delle costruzioni e del lessico, del modo dei verbi.
L’autrice è insegnante e questa sua professionalità emerge prepotentemente nella narrazione, a segnare la diversità della provenienza etnica dei diversi personaggi: Julian è un ricco bianco, erede dei colonialisti inglesi (Hong Kong non a caso viene ricordata come possesso personale della Regina Vittoria); poi c’è l’irlandese Ava, di educazione cattolica, dalle efelidi e dall’accento di Dublino, che emerge anche nel suo parlare quotidiano; infine Edith Zhang, cinese nei tratti fisiognomici, ma inglesissima e snob, vestita fashion e abituata al lusso occidentale, capace di rivolgersi in cantonese al barista o al tassista, ma fondamentalmente occidentale nel modo di concepire la società capitalista di cui è parte.
Tempi eccitanti è un libro interessante, non così eccezionale come molti giornali anglofoni l’hanno descritto, ma nondimeno coinvolgente per l’ambientazione e le ambigue dinamiche sociologiche che mette in scena.
Tempi Eccitanti
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