Tra il diavolo e il mare di Maria Adolfsson

Maria Adolfsson giunge al suo terzo romanzo con Tra il diavolo e il mare (SEM, 2020, trad. S. Forlani), dopo Inganno e Avviso di burrasca.
Ambientato a Doggerland, un arcipelago immaginario tra la Gran Bretagna e la Scandinavia, il libro narra le peripezie professionali di Karen Hornby, poliziotta e amante di Leo, suo coinquilino. La sua vita sentimentale, già insicura e in bilico, viene sconvolta dall’arrivo di Luna, una cantante di fama internazionale, dalla bellezza eterea e affascinante, che registra una serie di canzoni con il suo innamorato. Ma il giorno dopo Luna scompare nel nulla. Non si sa più nulla di lei e si teme per la sua salute.

Contemporaneamente una donna viene brutalmente aggredita e colpita nelle parti intime con un bottiglia di vetro spezzata. Versa in cattive condizioni e si dispera di riuscire a salvarla. Non è neppure la prima, oltretutto. Chi è il mostro che compie simili nefandezze nella tranquilla cittadina? E Luna è forse anche lei vittima dello stesso? Interrogativi non facili da districare per la bella poliziotta, alle prese, anche, con una sorpresa un po’ ingombrante e di difficile gestione, destinata a mutare la sua vita per sempre. Come farà?

Tra il diavolo e il mare è un giallo nordico classico, molto prolisso, ma con protagonista un’ottima investigatrice. Figura molto umana, anche nei difetti macroscopici, con un passato doloroso, difficile da dimenticare, ma molto intuitiva e analitica nello svolgimento del suo lavoro. Una vicenda che procede a passo spedito, a tratti violento e ricca di un alto tasso adrenalinico. Per gli amanti del giallo nordico, con descrizioni particolareggiate di ambienti e situazioni, con una trama che trascina con intensità.