Tradito. Don Giacomo Bonavia e i preti “ribelli”
- Autore: Daniele La Corte
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Daniele La Corte, giornalista di professione, ha lavorato per importanti testate nazionali, specializzandosi soprattutto nella cronaca nera e giudiziaria.
Da alcuni anni ha scelto di fare luce su importanti pagine di storia, con attenzione particolare alla Seconda guerra mondiale e alla lotta per la Liberazione: Tradito (Fusta Editore, 2024), è il suo undicesimo libro e ne è la perfetta testimonianza.
Il libro, romanzo storico per eccellenza, ha un sottotitolo importante, che afferma:
Don Giacomo Bonavia e i preti “ribelli”.
Chi sono stati i preti ribelli? Sono stati preti importanti, che hanno tracciato un profondo solco nella Storia Partigiana del periodo, in particolare, successivo all’8 settembre, che li ha visti lottare in prima persona per giungere a quel traguardo sofferto e a lungo agognato, che è rappresentato dalla lotta per conquistare la libertà e la democrazia, dopo un lungo periodo di oppressione.
In particolare in questo libro Daniele La Corte racconta l’esperienza di vita di Don Giacomo Bonavia, che ha avuto un ruolo fondamentale nella liberazione dall’oppressore di un piccolo paesino ligure, di cui era parroco, Villanova D’Albenga. Chi era don Giacomo?
Il parroco di Villanova d’Albenga aveva la fama di essere persona tenera e gentile, certo, sempre disponibile, sicuro, ma anche facile a ‘prendere fuoco’. (…) Don Giacomo Bonavia era un uomo di compagnia e spesso si intratteneva con i suoi parrocchiani nelle osterie del paese. Non era un bevitore, ma sicuramente un cultore del buon vino, che teneva custodito nella cantina della canonica, pronto per essere offerto ai suoi ospiti. L’unico strappo alla regola della morigeratezza era costituito dalle sigarette. Fumava in maniera smodata.
Il romanzo storico in questione si riferisce a un periodo oscuro della Storia italiana, ovvero al periodo che succede l’8 settembre 1943, quando:
Difficile immaginare lo stato d’animo, di chi vede, ogni giorno di più, confiscata la propria libertà. Dopo l’8 settembre la situazione si era ulteriormente ingarbugliata. Tra la gente si era dapprima respirato un clima di attesa, di speranza, ma poi era prevalso un senso crescente di paura, e dopo addirittura di terrore. Quest’ultimo aveva infine avuto il sopravvento.
In questo clima svolge la sua attività di aiuto ai partigiani proprio Don Giacomo, coinvolto nelle azioni dal suo amico di sempre, don Giuseppe Pelle.
Don Giacomo aiuta i partigiani nascondendo nella canonica armi e munizioni, e anche fuggiaschi e uomini prossimi ad abbracciare la giusta lotta.
Così operando mette a rischio la sua stessa vita e non solo. I tempi sono bui, tutti sospettano di tutti, e non è sempre facile operare in assoluto anonimato.
Tutto procede abbastanza bene, fino a quando Don Giacomo viene chiamato a trattare per la liberazione di un “ostaggio importante”, tale ingegner Luca Arnaldi.
Hanno rapito il responsabile della Todt dell’aeroporto. Le cose si stavano mettendo veramente male. La celebre Organizzazione Todt era la più grande impresa di costruzioni tedesca. Aveva una sua sezione anche nel contesto aeroportuale, dove effettuava costantemente interventi di risanamento e di fortificazione.
Riuscirà nel suo intento don Giacomo? Chi lo tradirà successivamente?
Una lettura di grande fascino. Tradito è il racconto di un uomo, un piccolo uomo di provincia, che ha messo a rischio la sua vita e tutto sé stesso in nome di un ideale, in cui credeva veramente. Sottoposto a torture di ogni sorta e sofferenza inumane, riesce, comunque, nel suo intento e ne esce vittorioso.
È attraverso il racconto di uomini siffatti che si va affermando il concetto di libertà e di democrazia, di cui oggi, troppo spesso, si perde l’importanza.
È parlando di uomini come don Giacomo che alle nuove generazioni si deve insegnare ciò che significa “liberazione” da un oppressore che limita e impedisce il libero arbitrio e la libera scelta.
Sono concezioni importanti e di valore, che non devono mai essere dimenticate e che passano anche dalla scrittura di libri come questo. Per trasmettere e far comprendere alle nuove generazioni come certi concetti non debbano mai essere scontati, ma devono sempre rappresentare una conquista, difficile e irta di difficoltà, ma determinante per il “giusto vivere” quotidiano.
Una bella e ottima lettura, scritta con un linguaggio dal forte taglio giornalistico, ma sempre precisa e scorrevole. Il libro è sicuramente l’ultimo frutto di un lavoro di ricerca che emerge prepotente, condotto con perizia e sapienza dall’autore stesso.
Tradito: Don Giacomo Bonavia e i preti ribelli
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Un libro perfetto per...
Adatto a chi ama la Storia, e in particolare i romanzi storici ambientati durante la lotta partigiana italiana.
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