Traiano. Il migliore imperatore di Roma
- Autore: Mirko Rizzotto
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Graphe.it edizioni
- Anno di pubblicazione: 2024
Quando si parla di Traiano, l’imperatore di Roma, tuttora si rispetta la sua figura e i siti di Roma che ne portano il nome. Soldato, marito, poi imperatore, il meglio del meglio, anche se i suoi detrattori dicevano che non era propriamente uno che capiva tutto al volo, ma seppe delegare a uomini fidati le questioni amministrative.
E poi questo è anche un pregiudizio, perché poi dopo di lui ci fu Adriano, un uomo coltissimo, raffinato, di bell’aspetto, che molti di noi conoscono per la lettura del romanzo biografico Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar.
Il titolo di questo breve saggio è Traiano. Il migliore imperatore di Roma di Mirko Rizzotto (Graphe.it edizioni, 2024) e viene narrata la storia dell’imperatore adorato dai romani per le sue battaglie, perché dalle sue vittorie il più delle volte arrivavano gioielli, oro, diamanti, il prezzo pagato dai suoi nemici per una tregua. Eppure di Traiano, della sua vita a Roma o in battaglia, non si sa molto dalle fonti ufficiali, perché i suoi contemporanei caddero in un comprensibile abbaglio: era così famoso che sembrava una sciocchezza mettere per iscritto la sua infanzia e la sua adolescenza, il tempo trascorso prima di diventare soldato. Mentre ci troviamo sommersi di fonti storiche che ci narrano l’infanzia di imperatori di cui a stento ricordiamo i nomi.
Da giovanissimo, durante la traversata della Gallia, Traiano non si servì né di carri, né di cavalli e camminò a piedi come gli altri soldati, ci ricorda Plinio e questo dimostra che, come stratega e soldato, era più che intelligente. Il futuro imperatore per ben dieci anni fu un soldato di primo ordine, non andando mai oltre il compito che gli era stato assegnato. Una mentalità da soldato che lo accompagnò fino alla fine della sua vita.
Durante gli anni tra il 75 e 76 d.C., sull’imperatore Traiano non ci sono fonti certe, quasi come se la sua bravura non avesse bisogno di troppi attestati. Sposò la colta Pompea Plotina, forse non del tutto a suo agio all’inizio dell’unione, ma fu un matrimonio solido e senza scossoni, anche se non ebbero figli.
Nel frattempo a Roma si guardava al futuro, senza tener conto dei reali meriti delle persone che regnavano un impero così grande, tanto che l’imperatore Nerva, stanco e spossato, prese Traiano in adozione proprio per i suoi meriti, senza tener conto di componenti della sua famiglia. Un aristocratico romano che non aveva nessuna legame con Traiano lo elesse Imperatore per i suoi meriti e non per la discendenza.
A Roma Traiano entrò come “Imperatore del popolo”. Mirko Rizzotto scrive che Traiano si preoccupò dei poveri e della gioventù in difficoltà adottando un metodo molto simile al nostro moderno welfare o quel che oggi ne è rimasto.
Aiutò adolescenti in difficoltà e gli anziani, sistemò l’impianto idrico della città, come aveva fatto anche Nerva. Ma Roma era una città troppo complicata per Traiano, più preoccupato dalla pressione dei nemici che volevano rifare l’Impero. Non aveva la stoffa di un amministratore, ma di un soldato e se oggi viene ancora ricordato con tanto fervore fu per la guerra contro la Dacia, l’odierna Romania, ricca di oro e di argento.
Fu aiutato nelle battaglie da Quieto, presumibilmente un etiope valoroso e fedele a Traiano. Il colore della pelle, ai tempi, non era causa di pregiudizi né di razzismo: i due riuscirono con l’aiuto di vari reparti di cavalleria a dominare i Daci, ma Traiano continuò la guerra, partecipando anche all’invasione della Mesopotamia.
A Roma il potere di Quieto non andava bene, l’etiope stava diventando troppo importante, quindi la moglie di Traiano con il supporto del futuro imperatore Adriano gli diede la caccia e Quieto morì, ma la sua fama perdurò ancora per moltissimo tempo.
Nel frattempo Decebalo, re dei Daci, accettò una guerra totale verso i Romani. L’imperatore capì che loro si nascondevano dietro grandi muraglie. Fu una guerra durissima, combattuta casa per casa, fino alla capitale. Decebalo infine dovette ammettere la sconfitta. Con questa vittoria e altre che in seguito verranno, l’imperatore Traiano arrivò a estendere l’Impero Romano come mai prima.
A Roma venne costruito il foro Traiano, i mercati traianei e la colonna cesellata con i racconti delle guerre in Dacia.
È inutile scrivere che Traiano morì in battaglia. Il libro di Mirko Rizzotto è un libro appassionante nella sua narrazione di eroi e battaglie valorose, tra l’altro è scritto benissimo.
Traiano, il migliore imperatore di Roma. Una biografia militare
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