Un marito per Jolanda di Enzo Bartolone, Daniela Messi

Gianna Baltaro, torinese, è stata una delle prime donne giornalista, specializzata in cronaca nera. Come tale ha inventato, anche, il personaggio di Andrea Martini, commissario che vive negli anni Trenta del secolo scorso, protagonista di ben 18 romanzi. Ora che lei è scomparsa, i suoi più cari amici, Enzo Bartolone e Daniela Messi, introducono nel panorama letterario alcuni suoi romanzi “apocrifi”. Il primo dei quali è intitolato Un marito per Jolanda, pubblicato da Golem edizioni, che sta editando con una nuova veste grafica anche i suoi romanzi precedenti.

Siamo a Torino, ormai alla fine degli anni Trenta, e per una ragazza rimanere incinta senza essere sposata è un vero e proprio problema. Per lei e anche per la sua famiglia che rimane disonorata per sempre.
È proprio quello che accade a Jolanda, figlia di un avvocato molto influente a Torino. L’autore del “misfatto” è considerato dalla famiglia non adatto alla giovane, e viene, così, allontanato. Chi vorrà mai sposare una tale donna? Viene scelto un maestro di musica, tal Fabrizio Lotti, che in cambio di molto, molto, denaro accetta di non considerare le condizioni della fanciulla, e di sposarla immediatamente.
Inutile dire che il bambino nascerà prematuramente. Tutto concluso? Non proprio, perché costui, dopo aver accettato la proposta, viene assassinato.
Chi era, però, in realtà?

Di bell’aspetto, con folti capelli leggermente lunghi e sottili baffetti, vestiva con originalità. Insegnava flauto al Conservatorio Musicale Giuseppe Verdi e dirigeva un piccolo ensemble. Il quarantenne Lotti, recentemente vedovo, si era dimostrato, già dal primo colloquio, un’ottima soluzione agli occhi dell’avvocato.

Ad aiutare il collega Ferrando, designato ufficiale delle indagini, viene chiamato l’ex commissario Martini, di cui:

Facevano uno strano contrasto, il bell’uomo alto ed elegante dagli occhi azzurri, una ciocca bianca a solcargli i capelli, e l’amico dal volto abbronzato , più rude e tuttavia non meno affascinante. (…) L’aveva subito riconosciuto anche per la ciocca bianca sulla tempia, che dava maggiore risalto agli occhi azzurrissimi. Quei capelli, ricresciuti candidi sulla cicatrice, erano il ricordo indelebile della sparatoria, in cui un proiettile aveva colpito il commissario di striscio poco sopra la tempia sinistra.

Andrea Martini riuscirà ad individuare il vero colpevole?
Un marito per Jolanda è ambientato nella Torino antica, descritta con minuzia di particolari che assumono i connotati di una certa familiarità e conoscenza diretta.
Una lettura di genere accattivante, che ricorda per antonomasia ed affinità di contenuti e personaggi, quelli che caratterizzano i romanzi di Georges Simenon:

A consigliargli di leggere le storie di un certo commissario parigino, di nome Jules Maigret, scritte dall’autore belga Georges Joseph Christian Simenon. Vi aveva trovato familiari ritmi e atmosfere cittadine.

Nel complesso una lettura perfetta per chi ha già letto ed amato le precedenti avventure di Andrea Martini, per gli altri una notevole scoperta. Per gli amanti dei libri con atmosfere un po’ retrò una vera e propria chicca letteraria. Una sublime lettura, in toto. Alla prossima avventura!