Una certa idea di mondo
- Autore: Alessandro Baricco
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2013
In Una certa idea di mondo (Feltrinelli, 2013) Alessandro Baricco recensisce libri alla sua maniera, molto personale e colloquiale. Un nuovo modo di scrivere sui libri che può risultare anche facile.
Cinquanta libri recensiti così, senza un reale nesso, come scrive lo stesso Baricco:
"E vorrei ricordare che non sono i i cinquanta libri più belli della mia vita, quella sarebbe stata un’altra cosa... sono il frutto del caso, niente di più. Non ci sarà "Viaggio al termine della notte", per capirsi né "Anna Karenina" (me lo tengo per qualche lungodegenza, augurandomi di non leggerlo mai"
Un modo simpatico di recensire libri: non troverete termini come "stilemi" o "diegetico", la scrittura di Baricco è volutamente frizzante, all’insegna della semplificazione. Detto in soldoni, sembra che ci prenda per mano, per accompagnarci nell’universo libri, che lui conosce benissimo.
Troveremo libri diversi, alcuni lontani nel tempo come "Il Gattopardo", oppure appena usciti come "Open" di Andre Agassi o "Colazione da Tiffany" di Truman Capote.
Alcune recensioni sono molto lineari, altre anche un po’ risentite come quella di "Vergogna" di J.M. Coetzee che inizia così:
"Poi ci sono quelli che hanno il dono... l’equivalente, in letteratura, di quello che fa Clint Eastwood fa nel cinema: quando lui gira ti dimentichi che esista un regista... non diversamente, scrive, ad esempio, Philip Roth, in assoluto il più grande, se dobbiamo parlare di dono, di facilità, di mano invisibile (sì, però, perché non si riposa un po’ e ci lascia tranquilli qualche mese, io avrei ancora da digerire interamente "Pastorale americana". Possibile che il golf gli faccia così schifo?"
Poi inizia a parlare del libro. Ecco Baricco è un affabulatore, un raccontatore di storie, che si può permettere, prima di parlare di un libro, di fare digressioni più o meno lunghe (se fosse il signor Rossi che scrive recensioni per lavoro, per diletto o che ne so, col cavolo che passa una recensione che va da Clint Eastwood a Roth).
Guardate come tratteggia lo scrittore Ian McEwan:
"In realtà, per dirla tutta, non è che di solito McEwan mi faccia impazzire. Un po’ troppo professorino, se capite cosa voglio dire. C’è sempre quell’aria di studio medico, tanto ordine, troppa pulizia".
Ecco in una recensione online potrebbero benissimo farti togliere questo pezzo se devi restare in un certo tot di caratteri.
A parte la piacevolezza del testo, in ogni caso, il lettore può scegliere tra cinquanta libri, alcuni oscuri, che Baricco toglie dal suo cilindro.
Lo scrittore dà delle dritte mica da ridere, da "La paga del sabato" di Fenoglio alla "Trilogia della città di K." di Agota Kristof, sicuramente cinquanta titoli di libri non banali.
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Un bel libro, infatti è proprio come se Baricco prendesse per mano il lettore e lo invitasse a sfogliare la sua personalissima biblioteca, cercando di volta in volta dentro i vari libri proposti una sempre nuova chiave di lettura utile per capire questo mondo ormai alla deriva.
Feltrinelli , 2013 -
Se qualcuno mi chiedesse di definire questo tipo di scrittura coinvolgente, appassionante , diretta e ricercata, ma allo stesso tempo così magicamente semplice mi verrebbe solo un modo per farlo, direi : Alla Baricco.
Ed è così , con questo suo stile inconfondibile, che Baricco ti conduce lungo una certa idea di mondo, un’idea che è la sua, ma che grazie alla sua capacità di cantastorie moderno la fa diventare un po’ anche la tua,di idea.
Cinquanta recensioni, che poi vere e proprie recensioni non sono, di libri che non seguono un vero e proprio filo logico, se non semplicemente quello delle sue emozioni. Come afferma lui stesso non ha la pretesa di stilare una classifica dei cinquanta miglior libri, mi permetto di dire che non sarebbe proprio nel suo stile .
Parla con amore incondizionato di quei libri che per qualche strana e inaspettato ragione, hanno lasciato un segno nella sua vita.
Provateci poi, a non aver voglia di divorare ogni singolo libro di cui parla.
Certo vero anche che i libri propinati da Lui non sono affatto banali ,anzi.
Non manca poi, come nel suo stile, qualche frase tagliente e cinica, quel cenno di presunzione che lo contraddistingue, ma il bello è che lo fa sempre nel suo modo squisitamente corretto.
I cinquanta Libri di cui parla non ve li dirò , perché , per citarLo :
"No, non ve lo dico, [...]
Alzatevi, andate in libreria, sborsate più di un euro, comprate il libro e lo saprete.
O cercate su Google, se proprio non vi è rimasto un grammo di poesia"