Una vita in puzzle di Alessia Castellini

Una bellissima e suggestiva storia è narrata in Una vita in puzzle (Scatole parlanti, 2021), romanzo d’esordio della brava Alessia Castellini, palermitana, ricercatrice in Fisica teorica all’Università di Palermo. Ha lavorato all’estero, in Francia e in Inghilterra ed è co-autrice di diversi articoli scientifici.

La protagonista Emma, una giovane studiosa come la nostra autrice, racconta di sé, di quando aveva scelto di nascere nel mezzo di un temporale, del suo percorso di crescita, dei dintorni della realtà così difficili da mantenere tra affetti passati e presenti, e di quando all’improvviso le si aprono “le finestre mentali”, così particolari nel prendere coscienza della propria vita, in piena consapevolezza di ciò che si ama e di ciò che si desidera.

Lavora a Parigi da alcuni anni, è compagna di Carlo, conosciuto ai tempi degli studi universitari, ed è in procinto di andare via, un trasferimento per un altro importante lavoro, questa volta a Palermo, nella sua città.

“Chissà quanta vita importante rimandiamo perché troppo presi da altro.“

È assorta nei suoi pensieri da tempo per quel non sapere dove la sua vita stia andando, per “un vagabondaggio” precario in giro ovunque, in netta opposizione alla sua tendenza a voler terminare ciò che inizia. Ha voglia di cambiamento la nostra protagonista, perché si sente soprattutto infelice. Ha sempre sofferto di vertigini emotive e quando le finestre si aprono nella sua mente rimane ferma sul davanzale senza mai oltrepassare quel luogo astratto in cui vorrebbe rifugiarsi, perché la realtà diventerebbe “il riflesso della fantasia”.

La relazione con Carlo per quanto duri da anni, ha in sé un futuro incerto.

“Ho perso la mia grinta in ogni ambito e mi sono spenta”.

Vivono a distanza e non essendoci quotidianità sembra non esserci storia. A lei e Carlo è stato mancante un progetto di vita, “proprio come la vita fatta da tante vite”. Domande senza risposte per Emma, e in più in quell’ultimo periodo una sorpresa le viene recapitata quotidianamente: un pacchetto regalo, “una novità che giace tra le sue mani”, un dono che chiunque l’avesse inviato voleva che lei mettesse insieme dei tasselli di un puzzle.

“È forse un modo con cui il mio mittente misterioso vuole sottolineare che la mia vita è a un bivio importante?”

E poi all’improvviso una notizia dolorosa: un incidente stradale e la mamma è in coma ricoverata in ospedale a Palermo. L’odore del caffè in aereo gliela ricorda, la sua migliore amica, sempre al suo fianco nei risvegli mattutini, nelle pause pomeridiane, l’unica al mondo con la quale condivide la parte più intima di se stessa, i suoi puzzle.

Una vita che contiene altre, un po’ come “un frattale”, la figura geometrica che ingrandita in ogni suo lato dà sempre la stessa immagine. La sua sembra essere ferma ad attendere non sa cosa, forse gli occhi che si riaprono della mamma, una sua parola, il rapporto con Carlo, la sua carriera. E quell’insolita posta quotidiana che continua ad arrivare, tasselli così importanti che le ricordano cose che si sono amate. Fin da piccola ha sempre saputo cogliere la storia nascosta tra i passi di un racconto, all’interno delle pagine di un libro come le aveva insegnato il nonno, anche il vuoto tra le righe di una lettera. Ritroverà per caso un vecchio carteggio epistolare di Elena, di sua madre quando era giovane. Un periodo da lei vissuto intensamente, tenuto nascosto, una verità familiare con tante fotografie, la sua passione, e il nome di un uomo al quale era legata. Per la nostra protagonista diverrà un percorso fisico l’attraversare i luoghi amati dalla madre e interiore per ciò che non sapeva del suo passato, di quelle zone così sospese nel vuoto.

“La potenza distruttiva dei silenzi prolungati risiede nella tendenza dell’essere umano a sottovalutarli o a fraintenderli. E come veleni lenti infettano i giorni e gli anni senza che qualcuno attribuisca loro la colpa per gli eventi che causano. “

Una vita in puzzle è un romanzo che commuove, una storia capace di creare un’atmosfera con il lettore in un’alleanza con i suoi stessi nodi emotivi, in un percorso che dà vita a una profonda partecipazione affettiva con la protagonista della storia. Consigliato!