Una vita e altre notti di Stefania Rossotti

Una vita e altre notti (Barta, 2024) è il nuovo romanzo della giornalista Stefania Rossotti, collaboratrice e inviata speciale di numerose e conosciute riviste.
È la storia di una donna, una “lei” come tante altre, con un passato complicato e un presente non del tutto definito; di giorno attiva nel suo ufficio, nelle riunioni di lavoro ma di notte in continuo dialogo con “quella presenza” che l’accompagna da quando era giovanissima.

Mi hai svegliata, come al solito. Di colpo mi metti i piedi sul pavimento, la testa fra le mani…Ti conosco da troppo anche se continui a cambiare nome: angoscia, ansia, inquietudine, spavento? Ti parlo da sempre e non so come ti chiami…
Abbiamo passato notti peggiori insieme. Notti intere. A parlare di un amore che non c’è più o del lungo addio di una malattia. Di quello che resta che non si capisce mai se sia caldo o gelido. E di come continuino ad ostacolarsi a vicenda la rabbia e il dolore, invece di correre insieme e di mettere in salvo quel che possono: la certezza di essere vivi.

Nel continuo dialogo notturno tra la protagonista e questa presenza ingombrante si legge tanta vita: emergono da quegli occhi spalancati, da quelle tazze di caffè, ricordi ed emozioni ancora vividi e intensi: un’infanzia non facile con la madre e il suo compagno, l’angoscia di una bambina, poi, finalmente la gioia dell’incontro con lui, Giorgio, ma subito la disperazione per quel tragico incidente che in un baleno lo aveva portato via.
Come tante altre donne, però, anche la protagonista aveva saputo trovare la propria dimensione nel mondo del lavoro e, con esso, la piena indipendenza economica.
A farle compagnia non sono solo i ricordi: presenze importanti nella vicenda sono Marta, amica fin dalle aule scolastiche ora avvocato in difesa delle donne che hanno subito violenza e Lea, sua figlia, la venticinquenne cresciuta con un papà lontano.
In questo microcosmo femminile si delinea la vicenda.
Lea, dai folti riccioli, Lea che doveva chiamarsi “Leonessa” perché “Deve essere coraggiosa, una combattente”, è in difficoltà e trova più facile confidarsi con la voce narrante piuttosto che con la madre.
Tocca a quest’ultima prender le redini della situazione anche se, la notte..

…Non ce la faremo. Quando arrivi paura, non porti le parole. Cantileni una minaccia soltanto, stanotte dici: non ce la faremo. Niente di più. Come una vecchia pazza che sa guardar lontano mentre gli altri si attardano in strategie e illusioni.

Eppure, nonostante tutto, dentro a una donna ci sono mille risorse, quelle che fanno osare anche l’inimmaginabile, che fanno cambiare la quotidianità di decenni, che fanno far pace anche con il passato. Per arrivare fin qui l’unica medicina, la più miracolosa, si rivela la dolcezza ritrovata nei colloqui con l’anziana Flora, quella che, nell’ascoltarla le offriva sempre una tazza di tè bollente ci fossero pure trenta gradi all’ombra, perché:

Qualcosa di caldo fa bene a ogni stagione.

Ed è proprio il calore, l’espressione dei buoni sentimenti, a permettere di ritrovarsi con un unico intento che aiuterà il nascere d’un nuovo futuro per la protagonista, per Marta, per Lea.

Una vita e altre notti è un alternarsi di capitoli narrati in prima persona con altri capitoli fatti di discorsi tra la protagonista e l’ingombrante parte di sé.
Il romanzo è però, soprattutto, una storia di donne diverse fra loro per trascorsi e scelte di vita, eppure unite in un unico intento, sognano un futuro diverso in un posto:

Dove non mi aspetto niente. E posso sperare tutto.

Il romanzo non è particolarmente lungo, ma contiene tematiche importanti e sentimenti vivamente toccanti. Stefania Rossotti racconta di un piccolo e policromo universo femminile, complesso, drammatico ma non totalmente avulso da quello di chi legge perché ogni vita porta in sé qualche dolore, qualche difficoltà, qualche angoscia che si può superare solo se si ritrova, come avviene per la protagonista, quel prezioso sentimento di attesa fiduciosa che si chiama “speranza”.