L’uomo delle ombre di Phoebe Locke

L’uomo delle ombre (Piemme, 2020, traduzione di S. Bortolussi) è il primo thriller con cui si cimenta un’autrice inglese che ha sempre scritto altri generi e che, per l’occasione, pubblica con lo pseudonimo di Phoebe Locke.
Si tratta di un’opera complessa, tra il thriller psicologico e una suspense talmente palpabile da creare disagio, in grado di tenere incollato il lettore fino all’ultima pagina.

Il piano temporale è triplice (2000, 2016, 2018), narrato da diversi punti di vista, che al principio spaventa e lascia un po’ smarriti, ma a mano a mano che aumenta il ritmo si fa più chiaro, fino all’epilogo che districa in maniera definitiva la situazione.

Amber Banner è la giovane ragazza inglese dalla vita sfortunata, che sta per diventare ricca, poiché le viene offerta l’opportunità di essere protagonista di un documentario sugli eventi delittuosi accaduti alla sua famiglia.

La madre Sadie, ossessionata fin da piccola dalla cosiddetta leggenda dell’Uomo Alto (che si porta via le bambine e va aiutato), l’ha abbandonata quando era neonata, nell’intento di proteggerla. Sempre a tale scopo, Sadie fa ritorno a casa quando Amber ha ormai sedici anni e vive accudita dal padre, un uomo dalle buone intenzioni, ma evidentemente poco incisivo, dato che non è riuscito a impedire l’allontanamento della moglie.

Proprio in questo periodo, la situazione però si complica. Un segreto sepolto nel passato farà sì che, dalla terrificante leggenda dell’Uomo Alto, si allarghi una scia di sangue a gettare le basi per la “nuova” Amber. Quella ragazza enigmatica che diventerà di lì a poco la protagonista di un film prezioso, che la cinica Federica e la sua assistente Greta, decisamente più magnanima, si propongono di girare, per darlo poi in pasto all’opinione pubblica.

Cosa è accaduto esattamente ad Amber nel 2016, quando si è trovata al cospetto di fantasmi che la sua famiglia le aveva da tempo posto su un piatto d’argento? E soprattutto, l’Uomo Alto è veramente il frutto di una leggenda metropolitana?

In un crescendo di colpi di scena, il lettore faticherà a comprendere chi siano i buoni in questa vicenda. Le ipotesi che si sovrappongono sono tante, così come il brivido dato dalla sensazione di avere qualcuno che fiata costantemente sul collo. Fino all’inaspettata resa dei conti.