Vinciamo noi. Chi siamo e quale Europa vogliamo di Sergio Di Cori Modigliani

E infatti non hanno vinto. Smentito clamorosamente il titolo: il Movimento 5 Stelle alle ultime europee ha segnato in realtà il passo, uscendone un po’ ridimensionato. Vuoi la malaccorta campagna elettorale di Grillo fatta di attacchi, di urla livorose un tantino usurate, di futuribili ricorsi a inquietanti tribunali del popolo; vuoi soprattutto gli 80 euro promessi da Renzi e puntualmente trovati in busta paga da milioni di lavoratori, ma tant’è...

"Vinciamo noi. La voce dei 5 Stelle. Chi siamo e quale Europa vogliamo" di Sergio Di Cori Modigliani, per Chiarelettere 2014, avrebbe dovuto rappresentare un prontuario e bene augurante viatico a ridosso dell’appuntamento elettorale del 25 maggio. Tuttavia, al di là delle finalità puramente contingenti, questo libretto è una guida utilissima per capire che cosa rappresenti il Movimento, come sia organizzato, quali siano le sue diversità dai tradizionali partiti politici, che cosa abbia finora realizzato e a quale idea di Europa punti.

Non siamo davanti a un partito ideologico - ammesso che Pdl, Pd, Ncd, Sel e via di seguito contemplino ancora delle parvenze di ideologie -, bensì a un movimento di cittadini basato su una struttura orizzontale, dinamica, dove non esistono capi, direttivi, statuti, dogmi, dove i programmi non sono calati dall’alto, magari con un librone di centinaia di pagine al prezzo di 1 euro. Scopo del M5S è quello di favorire una mobilità, una “rivoluzione” individuale e collettiva che innesti un processo di cambiamento nella società italiana, in modo che i cittadini si ri-approprino della politica, senza delegare ad apparati di vertice spesso molto distanti dai bisogni della gente comune, partecipando quindi in maniera attiva e consapevole alle scelte.
Mentre il partito classico è una struttura ingessata con programmi più o meno credibili, con sezioni, correnti, tessere che servono soltanto alla conservazione di aree di potere e privilegi, i parlamentari pentastellati considerano sé stessi “impiegati che svolgono il compito di far varare leggi aderenti ai bisogni della collettività”. Il rapporto tra eletti ed elettori tende pertanto ad annullarsi: da qui la caratteristica di essere una forza politica a struttura orizzontale.

Il libro presenta in modo limpido e inequivocabile progetti e aspirazioni del Movimento, al netto dei non pochi pregiudizi diffusi tra chi in realtà segue poco la politica o è abituato a ragionare per conto terzi. E’ incluso anche il codice di comportamento che il gruppo si è dato al proprio interno, nonché, in appendice, il famoso Manifesto di Ventotene dell’agosto 1941 a firma di due padri dell’europeismo moderno: Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi.

Le intenzioni e i progetti esposti sono senza dubbio innovativi, affascinanti e condivisibili. Lo sono state forse un po’ meno alcune dichiarazioni fuori luogo, la tattica, la strategia poste in atto dai grillini negli ultimi tempi. Comunque la si metta, se questi obiettivi potranno essere davvero realizzati senza che il fenomeno M5S si sgonfi prima come un palloncino, beh, ce lo dirà il domani.