Voci dal fronte
- Autore: Mirella Debalini
- Genere: Storie vere
- Anno di pubblicazione: 2013
Lettere dei soldati bellinesi durante la II guerra mondiale
Le cose che si dimenticano possono ritornare. E’ un dovere ricordare.
La maggior parte dei soldati che partirono per la guerra si scontrarono drammaticamente con una realtà totalmente diversa rispetto a quella a cui erano abituati.
In una società in cui le persone persero il proprio valore in quanto individui, l’uniforme aveva la principale funzione di rendere i soldati tutti uguali e cancellare l’identità di ciascuno.
Come reazione i soldati sentirono la necessità di ricavarsi spazi personali per poter continuare a vivere come uomini e trovarono questi spazi nella scrittura ed in particolare nella corrispondenza che permetteva di tornare almeno con il pensiero ad una realtà precedente di pace e ristabiliva i contatti con il mondo degli affetti familiari.
Per comprendere il significato profondo che una semplice cartolina assunse durante la guerra, non basta soffermarsi sul semplice bisogno di comunicare, ma pensare alle vicende umane che questi soldati hanno vissuto.
Una tale esperienza di deterioramento fisico e mentale in questa guerra di massa ha travalicato il confine tra l’umano e il disumano: i soldati erano costretti a sopportare enormi fatiche senza un’adeguata alimentazione e combattere senza respiro e senza un adeguato equipaggiamento.
In tale precarietà le lettere spedite e ricevute erano l’unico modo di autoconservazione a tale devastazione.
Ogni frase, anche quella più incerta o grammaticalmente errata, era il racconto di questa esperienza, ma mai totalmente reale, non veniva mai riportata la cruda realtà, ma una sorta di rielaborazione per tranquillizzare le persone care e al tempo stesso un’evasione che consentiva di auto tranquillizzarsi quasi a non credere di poter vivere una situazione così tragicamente disumana.
Le lettere di guerra ci testimoniano come ogni persona pensi e reagisca di fronte ad un evento storico straordinario quale è stata la seconda guerra mondiale e queste corrispondenze possono contribuire alla comprensione degli eventi storici complessivi e trasmetterne memoria.
Mirella Debalini ha raccolto con cura le lettere che i reduci, i dispersi e i caduti avevano inviato alle famiglie, lettere commoventi e toccanti che fanno riflettere.
La lettura di questa corrispondenza ci offre la possibilità di ricostruire l’immagine della guerra, la storia è fatta anche di questo: uomini coraggiosi che hanno lasciato una traccia indelebile ai posteri.
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