Voci di matti. Storia di un inganno di Fernando Quatraro

Fernando Quatraro è giornalista. Ha fondato nel 1995 la casa editrice effequ e nel 2017 la Libreria periferica ad Albinia. Ha pubblicato il romanzo Gabbianara blues nel 2015 e a settembre 2020 il romanzo Voci di matti. Storia di un inganno (Scatole parlanti), un racconto lungo, molto intenso e intrigante.

Chi sono le “voci dei matti”? Sono le testimonianze di tutti coloro che dopo l’avvento della legge Basaglia si sono trovati soli, in difficoltà e in sofferenza. Sono gli invisibili, coloro che non fanno clamore. Coloro di cui nessuno, o pochi, si occupa. Così Elsa, ricercatrice precaria, decide di dar voce e consistenza ai dimenticati, per affermare, in primo luogo, la loro "autenticità”:

“È l’autenticità. L’autenticità ripete Elsa. È solo quello il modo in cui le tue idee arrivano dove devono arrivare, ecco come la penso.”

Opera sulla malattia mentale, sulla follia, per evidenziare anche tutto ciò che in tal proposito non va bene. E allora:

“Ho visto persone trattate come oggetti, singhiozza, così, taglia l’aria con la mano come se portasse qualcosa sul palmo, come oggetti, cose, ci credi? Uomini e donne, molti di loro soprattutto anziani, abbandonati in un letto o su una panca, o lasciati soli a vagare senza una meta. O legati a una poltrona, lasciati a cavarsela disarmati con la loro confusione mentale, scimuniti. […] Dare voci ai matti, era quella l’idea fissa, infatti nel libro facevo parlare loro. Senza lacrime, senza formulare giudizi, quelli venivano fuori da soli.”

Ma qualcuno nota il probabile successo di un libro come quello, e le ruba l’idea. Il libro viene pubblicato da Leo Turinger, proprio colui che aveva promesso di aiutarla. Contemporaneamente alla pubblicazione l’editore scompare nel nulla. Dov’è finito? Cosa è accaduto? Ed Elsa è forse coinvolta? E in che modo?

Voci di matti è un romanzo breve sulla malattia mentale, scritto con una prosa fine, delicata e precisa. Personaggi ben delineati per una trama che trascina con perizia e metodo narrativo. Per conoscere e imparare ad amare e aiutare anche coloro che soffrono, che non sono pochi, eppure sono in una società che non si occupa di loro, che finge di non vederli. Affinché la follia sia curata e studiata nel suo complesso, perché, in fondo, tutti gli esseri umani hanno una sottile quanto comunicativa vena di follia. L’importante è riconoscerlo, e il viaggio nella mente umana passa anche attraverso una lettura come questa.