Voglio la testa di Ryan Giggs di Rodge Glass

Il calcio è una realtà coinvolgente. Appassiona milioni di tifosi, accomuna, incendia gli animi. Il calcio sembra fatto soltanto di grandi talenti che passano da una squadra all’altra a caccia di compensi, di bandiere e sciarpe colorate, di tifosi più o meno accaniti, di partite a non finire, di trasferte, successi, amarezze, nuovi incontri tra campionati, coppe internazionali e competizioni minori. Chi pensa mai a quei giovani giocatori che non riescono mai ad affacciarsi sul campo? Piccole promesse che passano dai vivai, si allenano duramente, si tengono a disposizione degli allenatori e aspettano, vivono appese a una chiamata che sperano possa arrivare a spalancare loro le porte del successo. L’occasione.

Mike "Little Giggs" Wilson è poco più di un bambino quando Sir Alex Ferguson in persona bussa alla sua porta per offrirgli un contratto con il Manchester United, la sua squadra del cuore. Mikey non aspettava altro: istruito all’amore per la palla da un padre per ogni altro aspetto assente e inaffidabile, firma e si prepara a vivere un’avventura fantastica. Si allena insieme a Ryan Giggs, giovane destinato a una carriera stellata con lo United, suda e fatica instancabilmente, attende. Come tanti altri prima e dopo di lui, Mikey deve soltanto aspettare che Ferguson lo chiami in campo e sostenere la squadra che gioca e vince anche senza di lui. Poi accade. Il suo numero viene mostrato allo stadio festante e il sogno può iniziare ad avverarsi. Si scende in campo. Si corre all’inseguimento del pallone, si riceve un passaggio da Giggs, si esagera per fare buona impressione sui tifosi e sul mister. Mikey è costretto ad abbandonare il campo in barella con un cartellino rosso che grava sulla sua condotta di gara.

Cosa ne sarà di lui? Potrebbe riprendersi, allenarsi ancora, rimettersi in forma e tornare in prima squadra. Potrebbe seguire i consigli del fratello Guy, giudizioso e leale, o della madre che supera un fallimento di natura diversa da quella del figlio. Potrebbe comportarsi bene e vivere una vita normale, con un lavoro, una compagna e un figlio appena nato, limitandosi a supportare la squadra dalle tribune dello stadio, tra cori, sfotto’ e grandi esultanze. Oppure potrebbe cadere di nuovo, sprofondando sempre più in un tunnel di commiserazione, false speranze, vizi e ossessioni, mentre il mito di Ryan Giggs cresce e si rafforza, fino a diventare - al posto suo - il vero idolo dei tifosi del Manchester United.