Voi non siete qui
- Autore: Guglielmo Pispisa
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Il Saggiatore
- Anno di pubblicazione: 2014
"I ragazzini romantici dell’Ottocento leggevano I dolori del giovane Werther e si tiravano un colpo in testa per amore, a noi era toccato Wall street volevamo andare a letto con Dary Hannah in un loft di Manhattan dopo aver trascorso la giornata a fare milioni con l’insider trading alle spalle della classe operaia". (quarta di copertina)
Come l’autore stesso ha dichiarato:
"Il titolo di Voi non siete qui nasce prima del libro, quando mi è stato chiesto di scrivere un testo su Messina. Lo intitolai così, pensando alle mappe turistiche. Poi è nata l’ispirazione per il romanzo, che parte da Messina e arriva a Mosca".
L’autore in questione è Guglielmo Pispisa, giovane avvocato messinese, uno dei fondatori dell’ensemble narrativo Kai Zen, autore della Strategia dell’ariete (Mondadori, 2007), Città perfetta (Einaudi, 2005), La terza metà (Marsilio, 2008) e Il Cristo ricaricabile (Meridiano Zero, 2012).
Voi non siete qui (Il Saggiatore, 2014) è la sua ultima fatica, un romanzo che si svolge in un luogo antinarrativo per eccellenza e che ha come protagonista, un giovane avvocato vanitoso, sposato con figli, anche se spesso sembra dimenticarsene, dal nome rappresentativo Walter Chiari.
Walter Chiari conduce una vita noiosa e piatta finché un giorno tornato dalle vacanze con la famiglia la sua esistenza si trasforma "o meglio si deforma". Narrato in un continuo gioco di ossimori basato sul vero/falso, buono/cattivo, giusto/sbagliato la trama dell’ultimo romanzo di Pispisa, ritrae una provincia italiana in decadenza e un uomo che ha una passione per la letteratura, ma decide di studiare giurisprudenza perché è cresciuto negli anni Ottanta e Novanta con il culto del denaro.
Walter Chiari quindi, forse come lo stesso Guglielmo Pispisa, segue il suo tran tran quotidiano, "studia, fa il bravo, e attento a non sudare”, figlio di buona borghesia, con dei genitori modello, senza nessun fuoriprogramma, si sposa, fa dei figli, la sua giornata tipo è casa-asilo-lavoro e ogni anno si concede una vacanza con la sua famiglia. Tutto è tranquillo, tutto è rassicurante, tutto è normale finché arriva l’evento che mette in moto una serie di bruschi cambiamenti: un licenziamento inatteso e un incontro improvviso con una donna bella, altolocata e coinvolta in loschi affari.
“Metti che riesco a fare anche 500, 600 al mese (e non ci riesco), dove devo andare? Soprattutto ora che avrò nuove spese per pagare l’affitto di uno studio mio. Anche a dividerlo con altri, meno di 500 non pagherò quindi quello che forse posso guadagnare se ne va dritto in spese vive. Letizia contribuisce, chiaro, ma la supplenza quest’anno, con la contrazione delle classi e dei posti per il sostegno, tarda ad arrivare, sempre ammesso che la prenda, e perciò siamo daccapo a dodici. In banca ho meno di 6000 euro e ancora deve arrivare l’addebito della Visa che con le vacanze e tutto sarà una botta. Il mio limite di scoperto su conto è 10 000. Diciamo che ho quattro mesi di tempo prima di finire a gambe all’aria”.
E così, con l’alibi di chi non può scegliere, Walter smette di dire no, e comincia a dire sì a tutto ciò a cui la sua etica, fino a quel momento, aveva fatto dire di no.
Walter Chiari si tuffa così con eleganza ma in maniera tragicomica e pirandelliana, in quel jet set, in cui lo ha introdotto la sua amante, che sembra gestibile ma che finirà per travolgerlo.
Con l’occhio del narratore onnisciente Pispisa crea una narrazione avvincente, divertente, con un registro linguistico moderno, diretto, confidenziale costruendo un romanzo “tutto vero, tutto falso, non so”, come dice Walter Chiari a se stesso, chiusa una telefonata con la moglie.
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