Volevo uccidere Gianni Morandi
- Autore: Igor Nogarotto
- Anno di pubblicazione: 2013
Il romanzo è il viaggio di un sognatore, che segue la sua passione per la musica e la scrittura, affrontando tutte le difficoltà che ciò comporta, ma capitalizzando quelle esperienze come opportunità per crescere umanamente e artisticamente e giungendo passo dopo passo alla lievitazione della consapevolezza di se stesso. Il punto di riferimento di questo iter è Gianni Morandi: un mito, l’esempio vivente del successo. (Note di copertina)
Devo dire che ho titubato un po’ prima dell’acquisto. Il titolo mi ha subito incuriosito, ma non avevo capito bene quale fosse il senso del libro né conoscevo l’autore Nogarotto. Poi ho ceduto alla tentazione di comprarlo anche dopo aver letto on line una serie di recensioni incoraggianti e essermelo trovato davanti una marea di volta su mille siti.
Questo libro secondo me è un capolavoro! Non ci sarebbe molto da aggiungere e andrebbe letto per capire quanto sia interessante e originale. A parte qualche refuso di ordinaria amministrazione, sono stata sospesa e rapita per le oltre trecento pagine e ho provato molte sensazioni, tante e diverse, cosa un po’ inconsueta all’interno di un solo libro.
L’autore fa un excursus di vita in cui mi sono riconosciuta e arriva a toccare le corde emotive con delicatezza, ma anche scuotendoti dal torpore del quotidiano. Riesce a parlarti intimamente e riesce incredibilmente a farti ridere mentre stai riflettendo su te stessa. C’è tanto in questa opera, perché si passa in un attimo dal divertimento all’introspezione alla scoperta di interessanti meccanismi del marketing e della comunicazione all’esplorazione di personaggi noti al grande pubblico, ma descritti nelle loro sfaccettature più intime.
La forma è stranissima. Ci sono dei veri e propri esami universitari che poi rappresentato le sfide che ognuno nella sua vita affronta e questi “passaggi” vengono votati con promozione o bocciatura dall’autore stesso in una sorta di presa di consapevolezza di se stessi e dei propri errori. Ci sono macchie d’inchiostro che impediscono la lettura di alcune parti perché l’autore stesso decreta siano noiose e quindi ti consiglia di andare oltre! Grafici sulla teoria dell’equilibrio, teorie sulla psicologia e sull’appartenenza territoriale. E poi flashback temporali frequenti che ti riportano alla tua dimensione di essere umano, ricordandoti quello che eri, quello che sei e quello che potrai essere. L’ho finito e ho iniziato subito a rileggerlo perché ci sono parti che voglio approfondire e altre che voglio rivivere e gustarmi di nuovo, anche perché mi ricorda molto De Mello (su stessa ammissione dello scrittore) nel suo “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”, libro che anch’io, come ammette l’autore, ho riletto più volte, trovandone sempre nuove chiavi di lettura.
Lo consiglio un po’ a tutti, sia per chi ha voglia di ridere attraverso battute, giochi di parole, aneddoti surreali, sia per chi ha necessità di riflettere e capirsi e sia per chi vuole fare entrambe le cose.
- Eclissi, 2013
Volevo uccidere Gianni Morandi
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Sono assolutamente in sintonia con quello che hai scritto! Un testo importante. Irene