L’amore è una cosa meravigliosa
- Autore: Han Suyin
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sonzogno
- Anno di pubblicazione: 2016
Nella Collana Bittersweet di Sonzogno, la casa editrice veneziana riedita “L’amore è una cosa meravigliosa” (2016, titolo originale A Many-splendoured Thing, traduzione di Alessandra di Luzio, postfazione di Renata Pisu) di Han Suyin, pseudonimo di Rosalie Matilda Kuanghu Chow, anche nota col nome inglese Elizabeth Comber (Xinyang, 12 settembre 1917 - Losanna, 2 novembre 2012).
Il romanzo della scrittrice cinese, originariamente pubblicato nel 1952, fu edito in Italia nel 1955, dove vinse il Premio Bancarella, e dal quale nel 1955 fu tratto l’omonimo film diretto da King Vidor, con protagonisti Jennifer Jones e William Holden, che ebbe otto Nomination e vinse tre Oscar: per la migliore canzone, le musiche di Newman e i migliori costumi.
Hong-Kong, giugno 1949. La dottoressa anglo-cinese Han Suyin, laureata in medicina a Londra, si era recata a un party a casa di una sua cara amica, situata nel quartiere elegante della città. Tra gli ospiti presenti, mentre si discuteva della guerra civile cinese tra comunisti e nazionalisti,
“parlammo della Cina, così lontana e così vicina”
ma preziosa per i suoi scambi commerciali con la colonia inglese, la bella Han aveva conosciuto il giornalista corrispondente estero britannico Mark Elliot, snello e dal portamento elegante. Al cospetto di Mark, sposato con prole, la giovane donna aveva avvertito una strana sensazione
“come se un dito mi accarezzasse il cuore”.
L’uomo si era seduto accanto in una poltroncina e Han aveva potuto notare i suoi occhi straordinariamente azzurri e che “il suo sorriso era calmo e schietto”, mentre chiacchierava con lei, che viveva in Oriente da quindici anni,
“L’Oriente e l’Occidente si incontrano a fatica, non crede? Saranno sempre divisi: non è possibile essere orientali e occidentali allo stesso tempo”.
Le luci della città, “un enorme campo profughi” cinese, svettavano verso il cielo risalendo su per le colline, mentre le insegne al neon verdi e rosse, parevano lucciole impazzite. Finita la serata, Mark e Han stavano dirigendosi alle rispettive macchine mentre innanzi a loro si stendeva il mare nero e vellutato punteggiato di spille di brillanti. La vedova, con una figlia di nome Suyin, pur riluttante
“in Cina una donna per bene non dovrebbe uscire con uno straniero”,
aveva accettato l’invito di Mark di rivederla. Durante l’incontro, l’uomo e la donna avevano parlato molto di loro stessi, delle loro esperienze e dei luoghi visitati. Da quella sera
“mi pareva di conoscerlo già bene”.
Durante quella umida e calda estate erano seguiti altri rendez-vous. Senza alcun dubbio qualcosa di travolgente e unico stava nascendo tra di loro.
“Han, non crede che un unico destino possa accomunarci?”.
Dietro il romanzo che la dottoressa ha redatto narrando del suo amore, “scriverai un libro su di me? Mi chiese Mark”, si cela l’autrice del volume.
Han Suyin si è ispirata alla sua storia d’amore con il giornalista australiano Ian Morris, rimasto ucciso nel 1950 come il suo alter ego di fantasia Mark, nella guerra delle due Coree. Belle e dettagliate le pagine rivolte alla nascente Cina comunista, dove si intuiscono i pensieri della Suyin sulla Rivoluzione Cinese. Romanzo forte e potente dove pregiudizi di classe e di razza e conflitti sociali e politici fanno da sfondo a un amore splendido che rivive nel sorriso della Jones e nel fascino virile di Holden.
“Se di sogno si è trattato, allora è stato un sogno incantevole che mi protegge dalla notte e che neppure il cielo può dissolvere”.
L'amore è una cosa meravigliosa
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