Le coniugazioni del potere
- Autore: Daniela Tagliafico
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
Scarpe Loubotin tacco 12, in copertina sullo sfondo del Palazzo del Quirinale: ecco la copertina efficace e davvero sintetica dei temi affrontati con ritmo narrativo incalzante e coinvolgente, ma soprattutto con una conoscenza profonda dei meccanismi del potere, che la giornalista Daniela Tagliafico racconta nel suo romanzo Le coniugazioni del potere (Mazzanti Libri ME Publisher, 2020) nelle cui pagine si affollano molti temi che vengono affrontati con notevole capacità di esplorare la psiche e la sensibilità dei personaggi che ne sono protagonisti.
Vittorio Valenzano e Corinna Banchi sono personaggi di fantasia, come ci tiene a precisare l’autrice, ma sono tratteggiati in modo così realistico ed efficace da offrire una vera sintesi dei comportamenti, dei meccanismi, delle derive con cui il potere può condizionare fino a conseguenze estreme il processo vitale di persone che ne sono vittime. Nei ventotto capitoli in cui il romanzo, perché di romanzo si tratta, è organizzato, ci troviamo di fronte a una vicenda, quella di una coppia sui generis, che si misura con due mondi della realtà romana, la Rai e il Palazzo sede della Presidenza della Repubblica, il “Colle più alto”, capaci di orientare e condizionare la vita politica, il sistema di potere, la stessa vita privata dei protagonisti che ne rimangono schiacciati.
Vittorio Valenzano è un signore piemontese, con una difficile vita familiare alle spalle, ricco quanto basta, che da Torino arriva nella capitale e per oltre trenta anni lavora a capo del Cerimoniale del Quirinale. Il suo è un posto di estrema delicatezza, a contatto con gli apici della politica, dell’economia, degli affari esteri, cosa che gli permette di esercitare un potere discreto ma potentissimo. La sua raffinata proverbiale eleganza e la conoscenza profonda dei meccanismi della macchina presidenziale lo fanno navigare apparentemente senza scosse in quel mare di invidie, rivalità, gelosie nel quale molti rischiano di naufragare. Anche se nel suo passato c’è una macchia, indelebile, che torna a minacciarlo, attraverso la persona di un suo antico compagno di scuola.
La famosa giornalista Corinna Banchi, bella, ambiziosa, sempre inappuntabile, arrogante, dopo una carriera folgorante alla guida del telegiornale più influente del paese, in compagnia di un collega altrettanto ambizioso, in seguito alla morte accidentale di lui perde consenso e viene privata della visibilità che per lei è vitale. Valenzano va in pensione, lei ha perso il posto prestigioso, anche la loro vita di coppia sembra entrare in crisi, ma... Corinnna non si rassegna e progetta un piano di rilancio della sua popolarità fidando su una grande idea: sfruttando amicizie e rapporti comuni costruiti in passato, mettono su una “charity”, che, con la scusa della filantropia, in realtà si manifesta piuttosto come il desiderio di riprendere quel potere mediatico che permetterà loro di riprendere in mano potere e denaro.
Nella seconda parte il romanzo prende una direzione che porterà la coppia verso un finale drammatico, in una sorta di thriller che coinvolge tutti i personaggi della storia.
I temi di fondo che attraverso questa trama romanzesca Daniela Tagliafico affronta sono sostanzialmente quello dell’essenza del potere, perso il quale gli individui precipitati in una sorta di “astinenza” sono incapaci di affrontare la decadenza, la mancanza di desiderio sessuale, l’invecchiamento del corpo, la propria ininfluenza sociale. Vittorio e Corinna rappresentano la crisi che colpisce uomini e donne che, arrivati alla soglia della età anziana, viziati da un’esistenza apparentemente priva di ostacoli, in cui tutto è consentito, non sanno misurarsi con la durezza del reale. Vittorio, che ha vissuto un’esperienza giovanile di assenza degli affetti, con una vita sessuale e sentimentale ambigua, privato dell’unica ragione di vita, il lavoro prestigioso, nel suo collezionare abiti sartoriali e testamenti di personaggi famosi, mostra un’amara propensione simbolica per la morte; Corinna invece, più giovane e determinata, totalmente priva di scrupoli morali, saprà “ricostruire” in qualche modo la sua esistenza dopo una prova terribile.
Daniela Tagliafico si muove con agilità in questo affollato e magmatico ambiente, molto romano, di cui mostra di possedere una profonda esperienza, che la porta a costruire una “fiction” amara, talvolta violenta, che induce a una profonda riflessione sui mali di una società ipocrita, che nasconde sotto un’apparente rispettabilità segreti innominabili.
Le coniugazioni del potere
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