Un dono speciale di nome Bob
- Autore: James Bowen
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2016
Avete amato “A spasso con Bob”, anzi, vi siete precipitati anche a vedere il film che ne è stato tratto, uscito da poco nelle nostre sale. Avete amato “Il mondo secondo Bob”. Se vi è capitato di passare qualche giorno a Londra, vi siete premurati di fare un salto a Covent Garden sperando di avere la fortuna di incontrare lo straordinario gatto rosso e il suo padrone canterino. Credete, quindi, di sapere su Bob e James tutto il possibile? Nossignori: vi siete dimenticati il vostro regalo di Natale! È, infatti, uscito da pochi giorni il terzo libro della “saga” di Bob e James Bowen (se non si contano i vari libri per ragazzi dedicati al fulvo gattone), intitolato “Un dono speciale di nome Bob”. Non è casuale l’uso del termine “dono”, perché, se è vero che Bob è stato un vero e proprio dono del Cielo per James Bowen, è altrettanto vero che questo terzo libro si immerge pienamente nel clima natalizio di questi giorni: è, infatti, incentrato sul primo Natale che Bowen ha passato insieme a Bob.
Natale è il periodo giusto per le riflessioni ed i bilanci, ma anche per questo può essere una specie di arma a doppio taglio: se, da una parte, permette di prendersi tempo per se stessi e per la famiglia, dall’altra rischia di diventare piuttosto una corsa al consumismo sfrenato, o, per chi è solo e in difficoltà, un ulteriore motivo di tristezza e disperazione. In questo libro, James Bowen riflette sul significato del Natale al di là della religione, e sull’impatto che Bob ha avuto anche sulla sua percezione di questa festa. Con uno svolgimento ricco di flashback, quasi un suo personale Canto di Natale, Bowen rievoca i suoi fantasmi, primo fra tutti la tossicodipendenza, ma anche il difficile rapporto col padre e quello quasi inesistente con la madre, la sua infanzia in Australia, l’isolamento e il bullismo. Partendo dal Natale del 2013, quello del successo e di una certa tranquillità economica, Bowen rievoca il Natale di tre anni prima, quando Bob era entrato da poco nella sua vita ed entrambi si trovavano in una situazione di tale povertà da avere difficoltà a ricaricare la caldaia e il generatore di energia elettrica. Una situazione drammatica, nella quale, però, anche per merito di Bob, Bowen ha saputo reagire, forzandosi a uscire e andare a lavorare sulla strada per raggranellare qualche soldo. La sua tenacia è stata premiata sotto forma non solo di generosi regali portati loro dalle stesse persone che li salutavano ogni giorno, ma soprattutto dal loro calore e dal loro affetto. Questo ha spinto James a fare un altro passo verso gli altri, e a restituire, sia pure sotto forma di semplice bigliettino natalizio, un poco del bene ricevuto. Il Natale che James Bowen ha passato in casa con Bob e l’amica Belle, davanti alla TV, è stato per lui il più felice dopo anni e anni. Convinzione che è stata rafforzata dall’incontro con i “fantasmi” di un Natale precedente, sotto forma di uno spacciatore e di un povero ragazzo senza tetto, quasi un se stesso in un passato non tanto lontano.
Non si tratta, come si potrebbe pensare, di un libro intriso di retorica, ma della terza parte di un discorso iniziato con i due capitoli precedenti: una storia semplice, narrata in modo semplice, che trasmette verità semplici, ma proprio per questo importantissime. È un libro che dà grande speranza a chi si trova in difficoltà, fornendo la prova che, anche quando ci sembra di essere in un vicolo cieco e la vita pare averci girato completamente le spalle, c’è sempre un domani da costruire.
Un dono speciale di nome Bob
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