Epidemia: un’altra profezia nel romanzo di Jodi Taylor?

Il coronavirus? Non solo nei fantamedical di Dean Koontz o nelle profezie di Sylvia Browne.

Nel 2013, una pandemia mortale causata da un’influenza incurabile è stata raccontata dalla scrittrice inglese Jodi Taylor nel fantasy storico Just One Damned Thing After Another, il primo romanzo della serie The Chronicles of St. Mary’s, che da poco è stato pubblicato in Italia con il titolo La confraternita degli storici curiosi (Corbaccio, 2020, traduzione di E. De Medio).

La confraternita degli storici curiosi (Gli storici del St. Mary's)

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In una trama che allude fantascientificamente a viaggi in una capsula spaziotemporale (mascherata da casupola anonima), per assistere dal vivo a eventi del passato senza interferire, guardate cosa scrive Jodi Taylor e fatevi un’idea da soli:

“... C’è stata un’epidemia di influenza, come ce ne sono tutti gli anni, ma questa era mortale, colpiva giovani e anziani. Le persone dai venti ai cinquant’anni la prendevano in forma leggera, mentre gli altri morivano, nel giro di qualche giorno”.

Gli uffici pubblici vengono chiusi. Il paese si ferma. Vi ricorda qualcosa?

La madre di chi racconta

“l’ha presa per prima, meno male, così non ha mai saputo. Le sono rimasto accanto in ospedale. È morta in silenzio senza dare fastidio. Subito dopo l’hanno presa i ragazzi. Nessuno poteva farci niente. Alex è morto per primo, senza clamore, come la nonna. Ha chiuso gli occhi ed è spirato. Stevie ha sofferto. Lo stringevo cercando di rinfrescarlo. Piangeva, voleva la nonna. È stato terribile. È morto durante la notte.
Una settimana prima avevo una famiglia sana e felice, ora ero rimasto solo. Stavamo studiando una cura, un vaccino. Hanno preso dei campioni di sangue dai ragazzi, anche il mio, perché a volte...”.

Un’altra profezia dei tempi che stiamo vivendo?

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