#ioscrivodigetto
- Autore: Rosanna Santoro
- Categoria: Poesia
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2021
Una intensa e passionale storia d’amore è quella raccontata in versi in #ioscrivodigetto della poetessa Rosanna Santoro. L’autrice ha deciso di dare alle stampe le sue poesie di getto, scritte durante il lockdown, uscite da un buio intenzionalmente nascosto, fuori alla luce perché la rendessero di nuovo una donna libera, viva e innamorata della vita.
Rossella Santoro, nata a Santeramo in Colle (Bari), poetessa, educatrice, paesologa, dopo la laurea in Lettere si trasferisce per lavoro in Emilia Romagna. Dopo alcune pubblicazione di poesie nel 2014 diventa editor della Delos Book. Attualmente vive a Rodi Garganico, dove insegna, e si occupa attivamente del ruolo dei paesi nella vita degli individui, questo anche per il suo impegno nelle comunità Provvisorie della casa della Paesologia di Franco Arminio. La sua storia d’amore vera, reale, pone al centro della sua poetica la forza dei suoi sentimenti per un uomo che la faceva sentire unica, fino alla fine dolorosa del loro legame con tutto ciò che ne è conseguito: cuore a pezzi, una felicità svanita e le ferite profonde da medicare. Il suo intento, scrive nella prefazione, è che nonostante tutto si può continuare ad amare.
“Noi donne dalla vita difficile, che la mattina ci svegliamo senza più una famiglia e dobbiamo regolare i conti con un destino che non ci appartiene più."
“Ho capito l’amore
quando sono rimasta ad aspettarti.
Quando la pazienza ha spento il pianto
e nei minuti che scorrevano,
nei mesi che mi piegavano,
ti ho lasciato capire”.
Nei suoi versi l’amore irrompe, spezza, l’amore che arriva imprevedibilmente, che non si sceglie e lo si accoglie, l’amore che non ha senso, l’assenza che si misura, la mancanza che ferisce, lacera. L’abbandono è spesso inaspettato: alcuni addii sono improvvisi e lasciano silenzio e vuoto. Il ricordo dei baci, delle carezze, di un nuovo appuntamento, e poi tutto svanisce tra bugie, lacrime e disperazione. E poi dover elaborare il distacco, l’abbandono, la perdita e anche l’inganno. Perché le storie d’amore non sono tutte uguali, è vero, ma è anche vero che non si è immunizzati nell’affrontare il dolore quando si viene lasciati.
“Non ci sono parole nuove
per capire cosa è successo a me
che non mi trovo più
Magari anche ciò che sei diventato tu
Ho grattato il dorso di una pietra
per sentire il rumore di sensato silenzio”.
Emil Cioran scriveva che la sola cosa che possa salvare l’uomo è l’amore e se questa asserzione la si trasforma in banalità è perché non si è amato veramente. Un amore può essere devastante quando si evolve nell’indifferenza? Come salvarsi? È uno dei tanti quesiti ai quali la nostra autrice risponde dopo essersi guardata dentro, nel suo animo, nella ricerca salvifica delle sue radici, tra le pietre della sua terra.
“Credo che la mia salvezza sia stata la territudine. Una malattia che mi ha salvata dalla pazzia, dal dolore che ti apre la carne ogni volta che incontri l’indifferenza, l’ingiustizia, l’ipocrisia. Un atto di anarchia ad un mondo sottomesso, alla meschinità del potere dell’apparenza. Un atto rivoluzionario per riportarci alla natura dell’essere."
Quando l’uno se ne va lascia l’altro innamorato e sofferente, costretto a adeguarsi alla sua decisione. Si subisce una perdita di equilibrio e il pensiero ricorre alla propria solitudine. Dolore, lacrime, senso di annientamento, la fine di un amore chiede sempre il conto, ma può anche aprire a nuove prospettive, a una nuova vita.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: #ioscrivodigetto
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