La pazienza dei bufali sotto la pioggia
- Autore: David Thomas
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marcos y Marcos
- Anno di pubblicazione: 2013
Il giornalista parigino David Thomas ha tratto da una sua commedia questi circa settanta piccoli e piccolissimi scritti, fulminanti, ironici, pieni di humour, colti e attualissimi. Le donne e gli uomini che scrivono in prima persona siamo noi, i nostri conoscenti, quelli di cui abbiamo letto o che abbiamo casualmente incontrato: un piccolo romanzo pieno di comicità, spesso nera, che racconta il nostro tempo, i nostri rapporti sentimentali, troppo spesso fallimentari, il nostro tempo libero, quello che dedichiamo al sesso, alla lettura, allo sport, agli amici, allo stupore che certi inattesi comportamenti degli altri suscitano in noi, agli adulteri, a tutta la gamma dei sentimenti: noia, solitudine, voglia, dolore, umiliazione, lontananza, perdita.
David Thomas ha una scrittura rapida, incisiva, tagliente: sa usare le figure retoriche con maestria, le sue anafore non sono mai semplici ripetizioni, le sue analogie, come quella del titolo - “La pazienza dei bufali sotto la pioggia” - dato all’intera raccolta, azzeccatissime. I personaggi che parlano, giovani, vecchi, magri, riecheggiano nella nostra mente come persone che conosciamo, i cui atteggiamenti, le scelte, i gusti, le preferenze, ci sono in qualche modo familiari. Non mancano nel testo, costruito con frasi per lo più brevi, spesso ripetute, parole scurrili, insulti, intercalari del quotidiano più volgare, che si alternano a pagine più liriche, emotivamente intense, come queste:
“Noia: Sono capace di starmene in casa parecchi giorni a far niente e, delle volte, raggiungo quello splendore estatico che sicuramente provano certi monaci raccolti in preghiera. Non mi sento mai tanto vivo come quando mi annoio”
oppure
“Dolore: Non avete mai saputo chiamarlo per nome eppure vi siete abituati alla sua presenza. Da lui dipende la vostra insonnia e alla fine avete accettato questa difficoltà a dormire tranquilli come ci adeguiamo ai difetti della donna che amiamo. Quando avete il morale a terra non cercate più di capire il motivo, sapete che lo sconforto passerà”
Molto presenti i libri e il mondo degli scrittori, in genere trattati con tagliente ironia e violento sarcasmo:
“Io non leggo mai. Non mi piace proprio. I libri mi fanno addormentare e mi cadono dalle mani”; “Voi scrittori siete proprio una bella manica di contaballe. Oh si, mi hai abbindolata per bene con i tuoi libri”
fino all’esilarante satira degli autori celebrati nelle presentazioni affollate, raccontata nel breve “Massa di coglioni”: il libro dell’autore, notissimo, tradotto in trentasette lingue, oggetto di scandalo nei paesi arabi, un romanzo scritto in pochi secondi, un record assoluto, un romanzo che consiste in un’unica frase. Ovviamente scurrile. Leggere per divertirsi davvero!
Thomas ama i numeri, 16.224 minuti, Diciott’anni, Quattordici volte, Centocinquanta grammi, Venti, ma anche le donne, stronze, sole, brutte, né la voce narrante lesina ciò che disprezza, non ama, non vuole:
“Non mi piace il rapporto che ha con sua madre. Non mi piace che sogni ancora di fare la cantante. Non mi piace la sua amica Agnès. Non mi piace che faccia yoga. Non mi piacciono le sue mutande.”
Nelle brevissime pennellate ritroviamo quindi un quotidiano volgare, fatto di piccoli gesti che tutti compiamo, capaci di logorare anche i rapporti che sembravano solidi: nel tempo dell’effimero e della precrietà, David Thomas sa parlare alle ossessioni, ai disagi, alle irresolutezze, ai desideri celati nel più profondo di tutti noi. In modo molto “francese”, se mi è concesso. Libro da tenersi sul comodino, da centellinare, da regalare ad amici che sapranno divertirsi nel vedere rappresentate tante parti non belle di noi.
La pazienza dei bufali sotto la pioggia
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