“Chi tace è complice” è il sottotitolo del volume “Tortura” (Bollati Boringhieri, 2016, pp. 217, euro 11,00) nel quale Donatella Di Cesare, professoressa ordinaria di Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma, indaga quella “crudele scienza del dolore” che sembra annidarsi in ogni stanza del potere.
Di Cesare, tra le voci filosofiche più impegnate nel dibattito pubblico contemporaneo, scrive un libro necessario, che porta all’attenzione di tutti l’odiosa pratica della tortura, non retaggio medievale o eredità dell’Inquisizione, ma violenza nascosta capace di infettare anche le democrazie moderne.
La condanna non è più unanime. Dopo l’11 settembre i nuovi apologeti della tortura hanno trovato nella “guerra al terrore” il motivo per giustificare una pratica mai dismessa che, negli ultimi anni, sembra dilagare ovunque, nelle democrazie non meno che nei regimi dittatoriali. Ma il “no” opposto dall’indignazione non basta più a difendere la dignità umana offesa. In pagine intense, scritte con il suo stile chiaro e incisivo, Di Cesare offre un quadro critico complessivo della tortura. Ne indica il nesso stretto con il potere, ne mostra la presenza anche nella democrazia. Come lottare contro la tortura, se a delinquere è lo Stato? Filosofi, scrittori, drammaturghi, registi, poeti vengono interpellati per delineare un’inedita “fenomenologia della tortura” che mira a cogliere la peculiarità di una violenza estrema, sistematica e metodica, dove il carnefice calcola e misura il dolore per scongiurare che la vittima muoia e per esercitare ancora il suo potere sovrano. La tortura è, per la vittima, la propria morte esperita in vita. Da Guantánamo ad Abu Ghraib, dal G8 di Genova agli anni di piombo, da Giulio Regeni a tutti quei casi che hanno recentemente allarmato l’opinione pubblica, la tortura viene esercitata in modo sempre più sofisticato per poter essere negata; incombe ovunque un inerme si trovi nelle mani del più forte: nelle carceri, nei reparti psichiatrici, nei campi per gli stranieri, negli ospizi, nei centri per disabili, negli istituti per minori. E l’assenza di un reato la favorisce.
“Tortura” di Donatella Di Cesare, sarà presentato giovedì, 15 dicembre 2016, alle ore 11.30 presso la Sala Berlinguer – Camera dei Deputati (via Uffici del Vicario 21, Roma). Alla presenza dell’autrice ne discuteranno Massimo Adinolfi, Roberto Esposito e Giacomo Marramao. Coordinerà Luciano Fontana Direttore del Corriere della Sera. Interverrà Andrea Orlando, Ministro della Giustizia.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Tortura”, il saggio denuncia di Donatella Di Cesare presentato alla Camera dei Deputati
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