Da quassù la terra è bellissima
- Autore: Toni Bruno
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
1961, siamo in piena guerra fredda, il mondo è diviso in due blocchi, eppure l’astronauta russo Yuri Gagarin (nome in codice Cedro), guardando il Pianeta Blu dall’alto durante il primo volo in assoluto nello Spazio, può affermare senza retorica alcuna:
“Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini”.
Da questa storica citazione prende spunto il titolo della graphic novel di Toni Bruno, “Da quassù la terra è bellissima”. Il tratto che dipinge volti e paesaggi è eloquente, le forme e i colori utilizzati tendono a trasmettere le sensazioni che gli stessi personaggi della storia provano al momento: paura, freddo, costrizione, panico e, per fortuna, anche una conciliante e comune fragilità umana.
In questo mondo sospeso, sotto l’egemonia delle due superpotenze che gestiscono le sorti del pianeta (gli U.S.A. stanno distruggendo un’intera generazione di americani nella guerra in Vietnam, e da lì a poco il Presidente Kennedy verrà eliminato dai servizi segreti del suo stesso Paese; l’U.R.S.S. domina l’Europa dell’est attraverso governi che, distanti dagli ideali da cui erano sorti, tengono i loro popoli sotto la scure delle tirannie) l’umanità compie il suo primo grande passo verso l’ignoto: l’Universo.
Tornando alla nostra storia, possiamo immaginare che il maggiore Smirnov (nome in codice Cedro) e il dottor Jones rappresentano le icone di questi due mondi opposti, eppure in qualche modo simili. Il primo, divenuto eroe nazionale, dopo aver sperimentato in solitudine il distacco dalla Terra, soffre di crisi di panico che gli impediscono di sostenere le sollecitazioni del suo governo per una successiva missione nello Spazio. Il secondo è un “quasi” psicologo, inviato da Harvard a Mosca per cercare di dare un aiuto terapeutico all’astronauta.
Sono molto diversi i due personaggi, ma solo perché appartengono a due schieramenti opposti. In realtà i due uomini hanno molte cose in comune, e questo aiuterà entrambi a riconoscere quel basilare senso di appartenenza alla razza umana.
Ora, la storia di per sé potrebbe sembrare banale se non la si sviscera da una “prospettiva” diversa che è proprio quello che ci insegna l’esperienza stessa di Gagarin. I due personaggi sembrano essere le due facce di una stessa medaglia, in grado di curarsi l’un l’altro grazie alla possibilità di comprensione che si ha quando si aprono “i confini” della propria mente verso l’altro, il diverso, l’ignoto, che poi non è mai così diverso o ignoto come sembra.
Così come Cedro è stato il primo uomo a sperimentare quanto immenso sia l’Universo e di conseguenza quanto piccolo l’uomo, il dottor Jones, inconsapevolmente, riesce a sondare le potenzialità - nel bene e nel male - della psiche umana, trovando la strada della riconciliazione: in fondo entrambi sembrano aver sperimentato il medesimo tipo di insostenibile “certezza”.
La nevrosi da cui è affetto Smirnov, definita “disturbo da stress post traumatico”, nonostante sia stata già individuata durante la seconda guerra mondiale, verrà riconosciuta clinicamente solo più tardi, quindi il dottor Jones in questa storia diventa anche lui un cosmonauta alla scoperta dell’ignoto, perché tanto lo Spazio quanto la coscienza umana sono universi dalle profondità affini ed infinite.
Da Quassù la Terra è Bellissima
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