L’ultima diva, in libreria per Fazi dal 9 settembre 2022, racchiude la biografia romanzata di Francesca Bertini, nata Elena Vitiello, la mitica attrice di cinema e di teatro, colei che contribuì a creare l’icona della femminilità a cavallo tra Ottocento e Novecento. Nella sua opera prima, l’autrice Flaminia Marinaro ricostruisce un ambiente, un’epoca, una serie di incontri fortunati con le personalità note e meno note che hanno attraversato quel periodo, la cosiddetta Belle Epoque, di cui la giovane Francesca, con le sue mise originali, i gesti inconsueti, le famose tende a cui platealmente si appendeva, fu un simbolo straordinario.
La storia di Francesca Bertini sarà protagonista anche durante un incontro che si terrà durante il Festival letterario pordenonelegge 2022 il 15 settembre.
Si intitola La diva e la scienziata l’appuntamento in cui, accanto alla storia dell’attrice Francesca Bertini raccontata da Flaminia Marinaro, sarà dato spazio a quella di un’altra grande donna di successo in un mondo dominato da uomini: Rosalind Franklyn, la scienziata che fotografò il DNA, raccontata da Paola Cadelli.
🗓️ Appuntamento: 15 settembre - Festival letterario pordenonelegge - Auditorium della Regione, ore 21.00
L’ultima diva: Francesca Bertini raccontata dalla giornalista Flaminia Marinaro
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La caratteristica di questo libro molto documentato è la conoscenza quasi diretta che l’autrice ebbe modo di approfondire con la divina: infatti “zia Checca”, in età ormai matura, frequentò la casa di famiglia di Flaminia Marinaro e dunque alcune testimonianze di prima mano rendono molto comunicativa, efficace e realistica la narrazione. Dall’infanzia sfortunata e deprivata della piccola Elena, discriminata a scuola, all’ascesa dell’attrice che farà parlare di sé l’Italia intera, l’affresco che il libro ci offre è una ricostruzione della società, dei meccanismi di quello che verrà chiamato lo star system, ante litteram, nel caso di Bertini. Dall’infanzia a Palazzo Scarpetta a Napoli, tra figli illegittimi e successi strepitosi, la giovane timida, ma già bellissima, che fa la comparsa a teatro verrà notata, segnalata, portata a Roma, dove presto costruirà una carriera sfolgorante. Con i primi guadagni costruisce una villa a via Guattani, sulla Nomentana, in cui troveranno posto di rilievo i suoi genitori, Adelaide e Arturo, e la governante Rosina, la sua unica e vera amica, che le resterà fedelmente a fianco tutta la vita.
Tra alti e bassi, incontrando uomini cui si lega per breve tempo, protagonista coraggiosa di pièce teatrali di grande successo, di film che terranno banco a lungo, Francesca saprà approfittare della conoscenza di personalità di livello: ecco l’incontro affettuoso con Salvatore Di Giacomo, che le cederà i diritti di Assunta Spina, uno dei personaggi a cui legherà la sua fortuna di artista; ecco il mondano Emanuele Castelbarco, sotto la cui nefasta influenza rischierà di perdersi; e ancora l’incontro con Guglielmo Marconi, ritratto qui come un impenitente e infedele tombéur de femmes.
Durante la guerra mondiale, per assecondare il gusto della mondanità e della popolarità, proverà anche a fare l’infermiera negli ospedali dove giacciono i feriti e i moribondi, ma sarà un’esperienza impossibile: potrà solo autografare le cartoline con la sua immagine, per regalare un attimo di serenità a chi ha perso tutto. L’incontro con il vero amore sarà quello con il conte Paul Cartier, uomo ricco, bello, nobile, elegante, che dopo lunga attesa riuscirà a sposare e che la renderà madre di un figlio maschio, Minou. La felicità durerà poco, perché dopo interminabili assenze e tradimenti, il bel marito la abbandona. Francesca proverà a tornare all’unico mondo che la apprezza e che per lei è una vera droga, ma ormai è tardi: il cinema è cambiato, la recitazione di Francesca è desueta, i suoi abiti fuori moda, i suoi atteggiamenti superati da un mondo del tutto trasformato.
Dopo la morte dei genitori, anche Rosina la lascia, mentre il figlio è in collegio e la solitudine e il rimpianto l’assediano. Tornata a Roma in un piccolo appartamento ai Parioli, povero ma profumato delle raffinate essenze che furono la sua cifra, comparirà un’ultima volta sul grande schermo in Novecento di Bertolucci: un ossimoro; una donna che del suo corpo aveva fatto un tesoro offerto agli sguardi di uomini vogliosi, trasformata in un’anziana suora dal nome drammatico, Suor Desolata.
Il libro, con la sua copertina che ritrae la diva con il celebre cappello a larga tesa, è stato presentato in anteprima al Festival del cinema di Venezia: quale migliore occasione per mostrare e non dimenticare una donna che è stata capace di far sognare i suoi entusiasti e numerosissimi ammiratori, forse un po’ troppo rapidamente dimenticata.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La vita dell’attrice Francesca Bertini in un romanzo: presentazione a Pordenonelegge 2022
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