Tutti all’Inferno. Un approccio facile all’opera dantesca

- A cura di Antonio Paghi

La cantica dell’Inferno, diciamocela tutta, è la sola ad accendere l’immaginazione del lettore, perché intriga e catalizza l’attenzione anche dello studente più svogliato. La putrida dimensione infernale titilla il maligno folletto che germina nell’animo umano, la sua parte più morbosa e incofessabile. Facile, dunque, trovare più libri divulgativi incentrati sul viaggio dantesco nella Geenna, che non sulla cantica meno inquietante del Purgatorio e su quella rasserenante del Paradiso, al netto ovviamente della saggistica specializzata.

Tutti all’Inferno, per le edizioni Betti, è un quadernetto snello e originale, dalla grafica netta, che ripropone il viaggio di Dante e Virgilio nel regno di Satana, tra diavoli, mostruose creature e dannati, attraverso gli stralci più significativi dei trentaquattro canti. A fianco di questi troviamo la traduzione in lingua corrente - quella comunemente parlata in strada, per esser chiari -, inframmezzata da disegni evocativi a carboncino, alcuni dei quali contaminati dal tipico tratto fumettistico degli attualissimi manga.

Davvero un gran bel lavoro a più mani questo curato da Antonio Paghi con il prezioso contributo degli studenti dell’Istituto d’Arte “Duccio di Buoninsegna” di Siena. Diventa allora più facile riavvicinarsi alla Commedia - come appunto incoraggia il sottotitolo - senza essere costretti poi a gettare la spugna: il capolavoro di Dante, è notorio, non è lettura da avanza tempo.
I disegni dei ragazzi aiutano l’immaginazione del lettore a visualizzare con la fantasia l’orrore delle pene patite, le sofferenze dei dannati, a percepire le angosce e le inquietudini che attraversano cerchi e bolge.
Le reminescenze scolastiche riemergeranno dalla patina di polvere sotto cui sedimentavano fin dai lontani anni di scuola: per una volta, sarà un autentico piacere letterario andare all’inferno.