La scrittrice e poetessa dominicana Julia Alvarez nel 1994 scrisse un romanzo, Il tempo delle farfalle, che avrebbe dato inizio a una rivoluzione.
È proprio grazie alla pubblicazione di quel libro che infatti oggi celebriamo, in occasione del 25 novembre, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Nel libro Il tempo delle farfalle, Alvarez narrava la drammatica storia delle sorelle Mirabal, uccise il 25 novembre 1960 per aver partecipato alla resistenza contro il dittatore dominicano Rafael Trujillo.
Il coraggio delle sorelle Mirabal e la loro triste fine sono all’origine della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che, ogni anno, il 25 novembre colora di rosso le piazze di tutto il mondo, animando cortei e manifestazioni.
La storia delle sorelle Mirabal
Le chiamavano le Mariposas, le farfalle, in onore del nome che avevano scelto per combattere la dittatura.
Ma i loro veri nomi erano Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva, Antonia Maria Teresa Mirabal-Reyes e nacquero a Ojo de Agua nella Repubblica Dominicana da una famiglia benestante. Negli anni cinquanta le tre sorelle furono tra le più ferventi oppositrici della dittatura di Rafael Leónidas Trujillo. Quando Trujillo salì al potere la famiglia Mirabal perse quasi tutti i propri beni. Le tre ragazze, giovani donne colte e istruite, decisero di ribellarsi a quell’espropriazione.
Nel 1960 le sorelle Mirabal aderirono al "Movimento 14 di giugno", un gruppo politico clandestino costituito sotto la direzione di Manolo Travares Justo. I loro nomi in codice erano Mariposas, farfalle appunto.
Il movimento venne in seguito scoperto dai seguaci di Trujillo e le sorelle furono incarcerate, assieme ad altri dissidenti. Qualche mese dopo vennero rilasciate, tutto sembrava essersi risolto per il meglio, eppure il più temibile degli agguati le attendeva al varco.
25 novembre 1960: la morte delle sorelle Mirabal
Le tre sorelle si stavano recando a fare visita ai rispettivi mariti, rinchiusi nel carcere di Puerto Plata, quando l’auto su cui viaggiavano venne intercettata dalle guardie del servizio segreto militare di Trujillo.
Le sorelle Mirabal furono costrette a scendere dall’auto e condotte in un luogo appartato, una piantagione di canna da zucchero. Qui furono percosse con bastoni, malmenate, violentate e infine strangolate.
In seguito i loro corpi vennero riportati a bordo del veicolo su cui stavano viaggiando e l’automobile fu fatta precipitare da un dirupo per simulare un incidente.
Il caso delle sorelle Mirabal scosse fortemente l’opinione pubblica della Repubblica Dominicana.
Trujillo credeva di aver soltanto eliminato un gruppo di dissidenti, ma la morte delle tre sorelle innescò un irrefrenabile desiderio di vendetta nel popolo dominicano che nel 1961 culminò nell’assassino del dittatore Trujillo.
Il tempo delle farfalle di Julia Alvarez
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La scrittrice Julia Alvarez, che oggi vive e lavora negli Stati Uniti, racconta di aver avuto necessità di mettere per iscritto quella storia per liberarsi da un’ossessione. Lei e la sua famiglia scapparono dalla Repubblica dominicana nell’agosto del 1960, tre mesi dopo le sorelle Mirabal sarebbero state uccise in modo truculento. A lungo la domanda "Perché loro e non io?" perseguitò Alvarez che decise di trovare le risposte attraverso la scrittura.
Il tempo delle farfalle (Giunti editore, 2019), titolo originale In the Time of the Butterflies, è un romanzo, ma soprattutto una preziosa testimonianza storica. Per scriverlo Julia Alvarez si servì dell’aiuto dell’unica sorella Mirabal sopravvissuta, Dedè, diminutivo di Bélgica Adela Mirabal-Reyes.
La testimonianza di Bélgica Adela Mirabal
La quarta sorella ricostruisce così, attraverso il ricordo, il tragico destino delle altre tre. Nel libro Dedè ripercorre la vita delle sorelle, a partire dagli anni della prima giovinezza nel 1940, fino a quel tragico 25 novembre 1960.
Julia Alvarez segue la vicenda con precisione investigativa e curiosità insaziabile, facendo parlare direttamente i protagonisti.
Al principio Alvarez si proponeva di scrivere una biografia, ma in seguito la trama prese forma da sé tramite le varie testimonianze raccolte e si tradusse nel fluire denso e avviluppante della narrazione romanzesca.
Nel libro, diviso in tre sezioni, la narrazione è affidata alla voce narrante di ognuna delle sorelle che, nella finzione romanzesca, racconta la storia dal proprio punto di vista fino all’epilogo.
Dal romanzo all’istituzione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Una storia che si tramanda da donna a donna. Fu la madre di Julia Alvarez, come ricorda oggi la scrittrice dominicana, a portare il romanzo all’attenzione dell’Onu. La donna lavorava pro bono alla missione dominicana e mostrò alla Terza Commissione, quella dedita ai diritti umani, alcune copie del libro scritto dalla figlia Il tempo delle farfalle.
In seguito, quando la bozza di risoluzione istitutiva della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne fu approvata nel 1999 per consenso dall’Assemblea Generale, fu l’ambasciatore dominicano a prendersi il merito. Tuttavia era stata una donna, la madre di Julia Alvarez, a impegnarsi affinché il complesso marchingegno burocratico entrasse in funzione. Era stata lei a dare la spinta iniziale perché la storia delle sorelle Mirabal arrivasse all’attenzione dei capi di Stato.
E oggi un po’ commuove questa catena di donne che si sono succedute l’una dopo l’altra, con impegno, coraggio, determinazione per dare dignità alla storia di altre donne.
Se questa mirabile catena femminista non si fosse mobilitata, nel lontano 1994, forse oggi non avremmo nessuna storia da raccontare, nessun 25 novembre da festeggiare in difesa delle donne di tutto il mondo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 25 novembre: la vera storia delle sorelle Mirabal, raccontata nel libro di Julia Alvarez
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