’70x100
- Autore: Paolo Carnelli
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Una nuova collana dedicata alla musica. Un’altra, l’ennesima. Ce n’era bisogno? Affermativo. Quando le cose si fanno per bene e con passione, ben vengano queste e altre iniziative. “Musiche & miti” l’ha tirata fuori dal cilindro la Open Magazine, braccio editoriale dell’associazione culturale Open Art. Obiettivo: pubblicare una serie di manuali e monografie senza lasciarsi condizionare da confini di genere, astenersi musica usa e getta.
’70x100 (2020): si parte così, con un libro dedicato a un anno formidabile, quando il prog prova, riuscendovi, a spiccare il volo e la musica del diavolo riesce a toccare vette altissime. Non solo progressive: guai a dimenticare le bordate heavy/hard, la psichedelia la scena cantautorale nostrana, tutti insieme appassionatamente a infiammare quel fatidico 1970. A dirigere le operazioni Paolo Carnelli, giornalista appassionato di prog rock, in un volume nel quale prendono forma quattro saggi monografici e una selezione di cento album usciti proprio cinquant’anni or sono.
I saggi vanno a parare dalle parti dei Pink Floyd, Enzo Jannacci, Lucio Battisti e Robert Wyatt. A conferma del fatto che dei confini di cui sopra possiamo fare volentieri a meno. Se ne occupano, rispettivamente, il già menzionato Paolo Carnelli, Domenico Di Giorgio, Donato Zoppo e Vincenzo Giorgio. Si scava in profondità, le curiosità non mancano, gli agganci al tessuto sociale del periodo idem, la qualità di scrittura di ottimo livello. Ma non c’erano dubbi al riguardo.
La selezione degli album: si tratta di un gioco, più che altro. Cento LP arricchiti da altrettante schede, elencati in ordine di uscita, inclusa la segnalazione di un brano a rappresentare l’intero lavoro. Il tutto con i contributi – oltre che di Carnelli, Giorgio e Di Giorgio – di Davide Arecco, Stefano De Fazi, Simone Ercole, Paolo Formichetti, Massimo Forni, Martino Lorusso, Marco Machera, Roberto Paravani, Eduardo Pisani e Riccardo Storti. Un capitolo ricco anch’esso di varie suggestioni: dal teatro canzone di Giorgio Gaber (“Il signor G”), al metallo pesante dei Led Zeppelin, presenti con “Led Zeppelin III”, dallo psycho-folk dei Caravan di If I Could Do It All Over Again I’d Do It All Over You a un classicone intramontabile del calibro di Let It Be, dei Beatles, fino alle sperimentazioni di “Sam”, della Third Ear Band.
È ovvio che non poteva starci tutto e che ognuno potrà dire la sua sulle eventuali dimenticanze e/o esclusioni più o meno eccellenti (chi scrive, per esempio, avrebbe gradito la presenza di Think pink, album culto dei Twink). Poco conta, l’importante è che attorno alla musica, e al giornalismo musicale, giri ancora passione, elemento che abbonda tra le pagine di ’70x100. Lunga vita a “Musiche & miti”!
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Va bene la passione, va bene l’ennesimo libro sul progressive e stili coevi, ma la precisione dovrebbe essere un dovere giornalistico: mi occupo da oltre trent’anni della Third Ear Band, su cui ho scritto ben due libri e curo l’archivio ufficiale on line, ma non ricordo un pezzo del gruppo intitolato "Sam"... per altro, mi chiedo chi siano i Twink, dal momento che si tratta del "nome d’arte" dell’autore di "Think Pink"... John Alder, detto Twink, appunto. Mi auguro siano solo sviste del recensore e non imbarazzanti cantonate degli autori del libro.