L’8 marzo è anche l’occasione per rimettere al centro i numeri del mercato del libro. Le donne leggono di più: è un dato di fatto.
Secondo l’analisi dell’ufficio studi AIE su dati di Pepe Research, nel 2021 è lettrice il 60% delle donne contro il 52% di lettori uomini. I valori appaiono in calo rispetto all’anno precedente, ma il divario è aumentato.
È tra le donne che inoltre si riscontra la percentuale più alta di lettrici forti (ovvero che leggono 12 o più libri l’anno, Ndr): sono il 10% della popolazione, contro il 7% degli uomini.
Si tratta di una disparità che nasce fin dall’infanzia: sino ai quattordici anni è lettrice l’80% delle bambine contro il 75% dei bambini. Tuttavia le bambine e ragazze leggono più dei maschi, con un divario che, nel caso della fascia 10-14 anni, è di 72% di lettrici contro il 59% di lettori.
È dunque il sesso femminile a sostenere gran parte dell’industria culturale italiana. Gli uomini, invece, leggono meno, ma scrivono e pubblicano di più.
Ma quali sono le ragioni alla base di questa disparità?
Perché le donne leggono di più?
Secondo un’indagine pubblicata dall’Ansa alcuni anni fa, il 65% delle donne si sente in colpa perché vorrebbe poter dedicare più tempo alla lettura.
Sulla base del sondaggio del 2017 divulgato in occasione del premio Viareggio Rèpaci sono inoltre emerse le motivazioni che spingono le donne alla lettura:
- Per stare meglio con se stesse (23%);
- Aumentare la propria cultura (21%);
- Allargare i propri orizzonti (18%);
- Rafforzare le proprie capacità di ragionamento (15%);
- Sviluppare idee più creative (11%)
Secondo altri studi basati su motivazioni scientifico-deterministiche, invece, le donne leggerebbero di più perché sono dotate di maggior empatia. Ma, aldilà delle ragioni biologiche, è emerso che l’attitudine delle donne per la lettura potrebbe avere origini in tempi più antichi. Mentre gli uomini avevano accesso agli studi in scuole e università, le donne venivano spesso relegate in casa e confinate all’insegnamento privato concesso dai libri.
La passione femminile per la lettura potrebbe dunque essere legata al tema scottante della disparità di genere.
8 marzo: lettura e disparità di genere
Una disparità che tuttora viene messa in luce dai dati dell’industria editoriale: le donne lettrici sono infatti da sempre la maggioranza, ma questo non corrisponde a una altrettanto alta percentuale di donne scrittrici o di donne impiegate nell’ambito editoriale.
In occasione della Giornata internazionale della donna il presidente dell’AIE, Ricardo Franco Levi, ha ricordato che:
L’8 marzo è l’occasione per ricordarci e ricordare che le pari opportunità sui luoghi di lavoro sono un obiettivo ancora da raggiungere: anche nell’editoria libraria, un mondo fatto in maggioranza da lettrici, le donne ai vertici sono ancora in netta minoranza
8 marzo: le donne nell’industria editoriale
Analizzando i dati della produzione culturale si può invece osservare che le donne autrici erano nel 2017 il 38,3% del totale, con un trend però in crescita se si pensa che nel 2005 erano il 29,7%.
In leggera crescita anche la presenza femminile nei ruoli dirigenziali dell’editoria: sono sempre di più anche le donne che ricoprono cariche di responsabilità nella filiera produttiva editoriale rappresentano il 22,3% dei ruoli dirigenziali, percentuale che nel 2010 era ferma al 16,6%.
Di contro le donne lavorano di più nell’editoria, ma il più delle volte rivestono ruoli di minor potere e di bassa rilevanza.
Il primato delle donne nella lettura dunque si accosta, il più delle volte, a una svalutazione in ambito sociale e lavorativo.
Anche la scrittura femminile è il più delle volte sottovalutata o sminuita al rango di letteratura di fiction, mentre quella maschile è insignita dei maggiori premi almeno a livello nazionale. È questo il dato che dovrebbe farci riflettere in modo particolare oggi nella giornata dell’8 marzo.
Paradossalmente sono le donne lettrici a sostenere la produzione culturale dell’editoria libraria italiana, ma gli uomini a guidarne i vertici e gestirne le sorti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 8 marzo: le donne leggono di più, ma pubblicano meno
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