È morto a 83 anni lo scrittore israeliano Yehoshua Kenaz, a causa di Coronavirus (come riporta "Repubblica"); un’altra tra le illustre vittime del virus, che lo scorso aprile ha causato la morte anche dello scrittore Luis Sepúlveda.
Kenaz non era solo un romanziere di Israele (considerato tra i più importanti), ma era anche traduttore (è il traduttore del Nobel Patrick Modiano e di Georges Simenon, ma anche di Stendhal, Balzac e Flaubert), linguista, editore e sceneggiatore.
Nel corso degli anni Novanta le sue opere gli sono valse prestigiosi riconoscimenti, tra cui il premio Alterman e il premio Newman.
Le opere di Yehoshua Kenaz e il ricordo di Giuntina
Il suo romanzo Non temere e non sperare è considerato il suo capolavoro ed è stato inserito tra i dieci romanzi più importanti della letteratura israeliana dalla fondazione dello Stato Ebraico. Ambientato nell’Israele di metà anni Cinquanta, Non temere e non sperare racconta di un gruppo di giovani reclute affette da lievi problemi fisici ed è stato pubblicato in Italia dalla casa editrice Giuntina, che così ricorda Kenaz con un post sulla propria pagina facebook:
"Persona generosa ed estremamente riservata. Non concedeva mai interviste e non partecipava ad eventi. Ha fatto solo pochissime eccezioni per venire ad incontrare i lettori italiani. [...] Quando abbiamo pubblicato il suo capolavoro "Non temere e non sperare" ci ha ringraziato con dolcezza e umiltà mentre gli unici a dover ringraziare saremmo dovuti essere noi. Aveva poi una dote rara: saper gratificare gli altri, con entusiasmo e affetto. Ma la sua estrema sensibilità, la stessa che lo ha reso un grande scrittore, gli impediva di frequentare troppo le persone, timoroso di incontrare anche il male che spesso si annida nell’uomo. E così, i suoi amici erano i libri, quelli degli altri e i suoi che scriveva con dedizione e coerenza assolute, e una volta scritti lasciava ai lettori senza nemmeno accompagnarli fuori dal suo appartamento dove si rintanava circondato dal suo vero e unico amore: la letteratura. Che il tuo ricordo sia di benedizione caro Yehoshua".
Tra le altre opere di Yehoshua Kenaz ricordiamo Ripristinando antichi amori, da cui il regista Amos Gitai ha tratto ispirazione per il suo film Alila, e Appartamento con ingresso nel cortile.
E ancora: Voci di muto amore, che immerge il lettore in un folle affresco di una casa di riposo nei pressi di Tel Aviv; i racconti raccolti in Cantare in coro; e infine Momento musicale, che insiste sul complesso passaggio dalla giovinezza all’età adulta e sulle scelte che esso comporta.
Foto dal profilo Facebook della casa editrice Giuntina
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Addio allo scrittore israeliano Yehoshua Kenaz
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