Andrea Bouchard nasce a Milano nel 1963. Lascia l’università per seguire una vocazione artistica.
Frequenta, a Roma, varie scuole di musica, recitazione e scrittura creativa. Dal 1996 fa il maestro
elementare a Roma e scrive spettacoli per bambini. Uno di questi viene scelto, nel 2001, dal
Comune di Roma e da Amnesty International per promuovere la Dichiarazione universale dei diritti
del fanciullo nelle scuole della capitale.
‘Acqua Dolce’ (Ed. Salani) è il suo primo libro ed ha avuto una buona accoglienza del pubblico,
giungendo ad oggi alla quarta edizione e vincendo il Premio biblioteche di Roma nel 2010.
Andrea, intanto ti do il benvenuto a quella che non sarà la solita intervista chilometrica, ma
solo 4 chiacchiere contate.
- Prima chiacchiera: A un certo punto della tua vita la passione per l’arte ti porta ad
abbandonare gli studi per dedicarti solamente ad essa. Ti sei mai pentito di aver lasciato il
logico e concreto per l’astratto, o sei fiero della scelta che hai fatto?
Sono contento delle scelte che ho fatto, anche se certamente ho un po’ esagerato nel sottovalutare
l’aspetto materiale della vita, per esempio mi ritrovo a 40 anni a dover vivere in una stanza in
affitto. Resto però convinto che la nostra società oggi sia malata del contrario: si crede di star male
perché ci mancano i soldi e non ci si accorge che i motivi sono ben altri: solitudine, alienazione
dalla natura e dalle nostre forze vitali, mancanza di dimensione spirituale, ecc.
- Seconda chiacchiera: La protagonista del tuo libro d’esordio è una bimba su un’isola deserta
che, per sentirsi un po’ meno sola gioca coi gabbiani ed ha per amici scimmie e delfini. Che
idea ti sei fatto tu sull’amicizia? So che stai ultimando un libro che c’entra non poco. Si può
trovare un’amicizia speciale anche in chi pare così diverso da noi?
Sì, credo che l’amicizia, l’amore, con persone diverse da noi sia più difficile, ma incredibilmente
arricchente. A volte ci può cambiare la vita.
- Terza chiacchiera: L’isola nella quale Acqua vive è un luogo incantato e misterioso, verde e
a forma di mezzaluna, dall’acqua dolce che si può bere e allo stesso tempo colmo di insidie
alle quali la piccola protagonista spesso non sembra poter rispondere al meglio. Può essere
considerata metafora della vita quest’isola?
Be’ sì, io credo che la vita sia meravigliosa ma abbia anche aspetti tragici e che con questi ultimi si
debba imparare a fare i conti, fin da bambini. Però sono convito che si possa fare senza chiudersi o
diventare vittime della paura. Si può imparare a difendersi, quando è possibile, ma anche a passare
attraverso il dolore senza perdere la capacità di emozionarsi per il bello, di sognare e di amare. Non
è facile ma è possibile. A me è successo.
- Quarta chiacchiera: Su IBS ho trovato il commento della piccola Maria Nicole, di otto anni,
che ha apprezzato molto ‘Acqua dolce’ e ti domanda se ti piace scrivere, che parrebbe una
domanda stupida, ma se ci pensi non lo è affatto, e poi vorrebbe leggere presto un tuo nuovo
libro. La rassicuriamo dicendole che hai in cantiere ‘Magica amicizia’. Visto che non le hai
risposto lì, vuoi farlo qui?
Sì, per me scrivere è un piacere, ma anche di più; é una cosa che mi aiuta a star bene con me stesso ed amare la vita, perché mi porta fuori dal quotidiano verso ed emozioni e pensieri più profondi,
che mi danno forza e speranza. Però scrivere è anche molto faticoso, prima che una pagina venga
bene passano giornate. Perciò vorrei dire ai bambini (e anche ai grandi) di avere pazienza e tenacia,
quando quello che vogliamo fare ci sembra faticoso o difficile o, in certi momenti, anche noioso;
dopo, quando si riesce, se era quello che volevamo si è CONTENTISSIMI!
Magica Amicizia esce a settembre 2011, con Salani.
Questa era l’ultima chiacchiera: non mi resta che salutarti e ringraziarti per aver accettato il
mio invito, facendoti molti in bocca al lupo per il tuo futuro. Se vuoi lasciare un messaggio al
mondo intero, qui puoi farlo.
Al mondo intero no, ma ai lettori che anno amato Acqua Dolce voglio dire che se vanno sul mio
sito www.acquadolcedolce.jimdo.com possono ascoltare una canzone che ho scritto dedicata a lei,
in cui c’è qualche emozione che nei libro non è riuscita entrare.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Andrea Bouchard
Ieri e’ stato bello averti incontrato nella mia scuola a Pezze di Greco...il tuoi libri e la tua canzone mi sono piaciuti molto... Spero che ritorni presto... Martina ’04