L’antitesi è una figura retorica di individuazione piuttosto semplice, che consiste nel dare rilievo a due immagini (semplici parole o frasi intere) opposte tramite il loro accostamento. Per quanto il suo riconoscimento non sia complesso, ecco qualche informazione in più che riguarda la sua definizione e qualche esempio famoso.
Antitesi: definizione
L’antitesi è una figura retorica che consiste nell’accostare due immagini tra loro opposte, enfatizzandole. Ponendo uno accanto all’altro due concetti in netto contrasto, grazie alla loro disposizione ravvicinata e simmetrica entrambi acquistano maggior rilievo.
Antitesi dal greco antithesis, che significa proprio contrapposizione. Non a caso con questo stesso significato la parola è impiegata anche nell’uso comune (es. "Le nostre opinioni sono in netta antitesi").
Esempi di antitesi
Un celebre esempio di versi costruiti proprio tramite antitesi si trova in Petrarca, nella poesia Pace non trovo:
"Pace non trovo e non ho da far guerra;
e temo e spero; e ardo e sono un ghiaccio;
e volo sopra ’l cielo e giaccio in terra;
e nulla stringo e tutto ’l mondo abbraccio".
Anche la famosa descrizione della selva dei suicidi, che si trova nel XIII canto dell’Inferno, è interamente costruita tramite antitesi:
"Non fronda verde, ma di color fosco;
non rami schietti, ma nodosi e ’nvolti;
non pomi v’eran, ma stecchi con tòsco".
È un’antitesi anche la notissima citazione del Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa:
"Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi".
Se ci pensate, allontanandoci dall’ambito letterario, persino il modo di dire "Farne di cotte e di crude" è un’antitesi, perché contrappone due immagini nettamente opposte (cotte e crude).
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Antitesi: definizione ed esempi della figura retorica
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