L’aumento di stipendio per i docenti potrebbe diventare una vera e propria beffa a detta dell’Anief. L’associazione sindacale ha infatti diramato un comunicato, mostrando i propri dubbi sull’incremento salariale che da tempo i dipendenti del settore scuola stanno attendendo.
Le perplessità sull’aumento ci sono da tempo e adesso l’Anief le mostra chiaramente, spiegando che per molti insegnanti l’incremento salariale porterebbe alla perdita degli 80€ di Bonus stabiliti da Renzi nel 2014.
Il Bonus Renzi, diventato strutturale con il D.L. 66/2014, è attualmente percepito da più di 500mila dipendenti del comparto scuola, che tra i dipendenti statali risultano essere i meno pagati. L’incremento previsto di 120€ lordi porterebbe molti a sforare il tetto massimo consentito e a dover quindi restituire il Bonus in sede di dichiarazione dei redditi. L’incentivo statale viene erogato quando il dipendete percepisce uno stipendio lordo annuo che vada da un minimo di 8.174,01€ fino ad un massimo di 24.600,00€. Dai 24.800€ fino ai 26.600€ il bonus viene erogato, ma in maniera proporzionale, fino ad arrivare poi all’azzeramento superati, anche se di poco, i 26.600€. Secondo le stime dell’Anief sarebbero oltre 200mila i professori che si troverebbero quindi a dover restituire i soldi del Bonus per l’incremento stipendiale e che alla fine verrebbero beffati.
Molti dipendenti del settore scuola percepiscono infatti il Bonus Renzi in maniera proporzionale e con i 120€ lordi di aumento andrebbero a perdere i soldi dell’incentivo statale.
Per molti quindi l’incremento salariale sarebbe di soli 50€ netti, mentre altri ancora andrebbero addirittura a veder diminuire il proprio stipendio. Proprio per questo l’Anief spiega che:
Il rischio concreto è quello di ritrovarsi di fronte all’ennesimo gioco delle ‘tre carte’, con tantissimi dipendenti, pubblici e anche privati, presi letteralmente in giro.
Per molti l’aumento tanto atteso non sarà che di pochi euro e non si andrà quindi a modificare la situazione che vede un profondo divario tra gli stipendi dei docenti italiani e quelli dei professori degli altri Paesi dell’Ue. In Europa infatti i professori guadagnano tra il 30 e il 50% in più rispetto ai loro colleghi italiani e l’incremento salariale stabilito dal Governo non andrebbe ad incidere in nessuno modo su questo gap, essendo irrisorio e portando poi alla perdita di una delle voci della busta paga.
Una situazione alquanto delicata e che l’Anief spera di riuscire a risolvere, in modo da far modificare al Governo il proprio modo di agire.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Aumento stipendio docenti: una nuova beffa secondo l’Anief. A rischio gli 80€
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