Roberto Baldini torna in libreria per Delos Digital con il romanzo L’urlo del tuo desiderio. Una storia strana, onirica, un incubo che potrebbe ricordare Lovecraft e Poe.
Ecco come l’autore presenta alla redazione di Sololibri il suo libro.
- Buongiorno Roberto, può parlarci brevemente della sua opera?
Che dire? L’urlo del tuo desiderio è incubo (sur)reale, che rode il protagonista dall’interno. Una storia che avevo dentro me da tempo e, finalmente, grazie a Luigi Pachì e alla collana Innsmouth di Delos, ha visto la luce. E meno male, perché cominciava a essere davvero impaziente!
- Perché un racconto weird?
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Perché no? Ho sempre trovato affascinane la bipolarità, avere (essere?) più persone all’interno dello stesso involucro. Vedere ciò che è per ciò che desideriamo, un inganno interiore che placa la nostra anima, che ci giustifica. Tutto bello finché la realtà non chiede dazio, allora dobbiamo tirare le somme e pagare. Pagare profumatamente…
- Cosa può dirci una fotografia?
Tante cose. Può evocare un bel ricordo, una giornata da dimenticare, una persona amata, un luogo che fa parte di noi. Il problema non è tanto quello che ci sarà in quell’istantanea, ma quello che noi vorremo ricordare. E non sempre le immagini della nostra mente rispecchieranno la realtà.
- Che cos’è per lei la paura?
La paura è la piccola morte che uccide la mente, questo risponderebbe Paul Atreides. E sono d’accordo con lui.
La paura è l’irrazionalità, il timore dell’ignoto che palesa dinanzi a noi le nostre insicurezze, il fallimento, la morte.
La paura è un nemico? Tutt’altro, è un prezioso alleato che ci aiuta a crescere. L’importante è affrontarla senza pensare di fallire. In quel caso lei avrà già vinto e i nostri tentativi di sconfiggerla risulteranno vani.
- I ricordi sono una benedizione o una dannazione?
Vorrei dire una benedizione, ma varrebbe soltanto per quelli belli. Quelli brutti, i traumi, vorremmo seppellirli in un angolo remoto della mente. E lo facciamo. Solo che, chissà perché, prima poi tornano fuori. Sempre. E sempre nei momenti meno opportuni.
- I traumi aiutano a crescere?
Se non ti affossano sì. Però sono vigliacchi e si nascondono bene, un po’ come i ricordi. Solo sono più potenti. Nel bene e nel male.
- Perché dovremmo leggere la sua storia?
Perché l’ho scritta per voi. Perché ognuno trovi un messaggio positivo in quelle parole. Perché mi piace pensare che qualcuno possa ritrovarsi in quello che ho scritto e, soprattutto, trovare la forza per abbattere il suo muro.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’urlo del tuo desiderio: Roberto Baldini presenta il suo romanzo
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