In Ungheria c’è un libro che fa tremare il primo ministro Viktor Orbán. Curiosamente si tratta di un libro per bambini, dal titolo amichevole, solidale, inclusivo: C’è una fiaba anche per te. In Italia è stato edito di recente dalla casa editrice Bompiani e non ha suscitato particolari reazioni, mentre nel suo paese d’origine la pubblicazione di questo libretto per l’infanzia è stata osteggiata in tutti i modi possibili ed è diventata oggetto di vere e proprie rappresaglie.
Si sono verificate aggressioni a librai; ci sono state raccolte firme per bloccarne la vendita (che hanno totalizzato un’adesione di 85mila firme) e sono stati organizzati veri e propri assalti agli scaffali delle librerie per rubarne le copie esposte.
La coordinatrice editoriale del progetto, Dorottya Redai, ha ricevuto minacce di morte. Tutto ha avuto inizio poco dopo la pubblicazione del libro, nel 2020, quando la leader del partito di estrema destra ungherese Mi Hazánk Mozgalom durante una conferenza stampa ha strappato in diretta le pagine del libro e le ha gettate in un trita-documenti. Mozgalom condannava pubblicamente lo scritto definendolo propaganda omosessuale.
Alla sua voce poco tempo dopo fece eco il presidente Orbán sostenendo che l’Ungheria è sempre stata tollerante nei confronti degli omosessuali, ma loro dovevano tenere “giù le mani dai nostri figli”. Ma cosa è riportato di così scandaloos in queste fiabe?
C’è una fiaba anche per te: il caso editoriale scandalo
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L’ideatrice della raccolta di fiabe è Dorottya Redai, un’artista e attivista ungherese che lavora in collaborazione con l’Associazione Lesbica Labrisz per promuovere l’uguaglianza attraverso l’espressione creativa. Redai ha lanciato l’appello chiedendo a scrittori e poeti di inviare le loro opere sul tema dell’inclusione attraverso racconti dedicati ai giovanissimi e ha ottenuto un’adesione vastissima: sono arrivati più di centinaia di scritti sul tema.
Il materiale è poi stato accuratamente selezionato per creare l’antologia, Dorottya Redai ha deciso di affiancare alle opere di noti e popolari scrittori ungheresi quelle di autori esordienti.
I testi non riguardano solo il mondo LGBTQ, ma anche la comunità Rom, il tema della disabilità e molto altro. L’intento di Meseorszag mindenkie, questo il titolo nell’originale (in inglese invece è A Fairytale for Everyone, Ndr), è promuovere l’inclusione su tutti i fronti invitando i bambini ad avere un pensiero aperto sul mondo che li circonda.
Ne risultano favole diverse dallo schema classico. Troviamo, ad esempio, delle principesse che si salvano da sole; streghe buone che sfornano pasticcini e non mangiano bambini, principi che hanno paura dei draghi, conigli con tre orecchie, Cenerentole di etnia rom. In una delle prime fiabe c’è una principessa, di nome Brunafoglia, che si veste come un ragazzo e vaga notte e giorno per la campagna sporcandosi di fango. Il re infuriato cerca in ogni modo di punirla, spingendola a ogni costo a essere più femminile, finché non decide di chiedere consiglio al suo specchio magico sul da farsi. Lo specchio suggerisce al re di condurla nel bosco e farla uccidere da un cacciatore. Non vi ricorda forse Biancaneve?
Viene insomma dato spazio al tema della diversità, ma anche ai desideri e alle paure dei personaggi. A tutti loro comunque viene garantito, come da formula di rito, il lieto fine: “E vissero sempre felici e contenti”.
Lo scopo finale del libro è spingere chi legge a identificarsi nelle storie raccontate o, quando non vi è alcun tipo di identificazione, spingere i lettori a intraprendere la strada giusta stando sempre dalla parte del più debole, del bisognoso, dalla parte di chi è buono seguendo il principio fondamentale dell’uguaglianza.
C’è una fiaba anche per te: la storia editoriale
C’è una fiaba anche per te è stata pubblicata in Ungheria il 21 settembre 2020 con una tiratura iniziale di 1500 copie che è andata esaurita in sole due settimane. Ha fatto seguito una seconda edizione di 15mila copie.
Poco tempo dopo il libro è divenuto oggetto di attacchi omofobi da parte di politici e ha suscitato la reazione indignata di Viktor Orbán che, in diretta nazionale, ha dichiarato:
Lasciate in pace i nostri figli.
Le parole del presidente hanno innescato l’immediata reazione di comitati, genitori, insegnanti e gruppi di attivisti omofobi. Dorottya Redai ha raccontato un’intervista che, dopo l’intervento di Orban, si è scatenata una vera e propria psicosi: prima le telefonate minatorie alle librerie perché smettessero di venderne le copie, poi un vero e proprio assalto fisico. Alcune librerie sono state addirittura bollate come ai tempi del fascismo con cartelli di divieto in rosso che dichiaravano:
In questa libreria si vende una pubblicazione di propaganda omosessuale pericolosa per i bambini.
Questa mossa è stata condannata anche dall’Associazione degli editori e dei librai ungheresi (MKKE) che in un comunicato ha affermato che esiste un limite che non può essere superato, accusando le parti politiche di non essere capaci di accettare “la diversità dei contenuti dei libri”.
Per diretta reazione il libro è divenuto un vero e proprio caso editoriale, mobilitando anche associazioni di attivisti che ne promuovevano il contenuto scorgendone un segno di speranza per la nuove generazioni. Tanta gente ha iniziato ad acquistare copie del libro in aperta sfida al governo di Orbán, per mostrare il proprio sostegno nei confronti dei diritti umani soffocati.
Sembra che il libro stia diventando un simbolo di resistenza contro l’oppressione e la discriminazione.
così hanno dichiarato le due curatrici del progetto Dorottya Redai e Boldizsar Nagy che continuano a difenderlo da attacchi e tentativi di censura. Attorno a C’è una fiaba anche per te si è scatenato un vero e proprio fuoco incrociato, che sta rivelando al mondo intero come i libri possano farsi veicolo di un’ideologia.
Il libro, divenuto un caso editoriale, è stato tradotto in più di undici lingue. La prima edizione olandese è stata pubblicata nell’ottobre 2021; le edizioni in polacco e slovacco sono uscite a dicembre di quello stesso anno; la tedesca e svedese sono state pubblicate nella primavera del 2022 e hanno fatto seguito le edizioni inglese, finlandese, estone, ceca e francese.
In Italia C’è una fiaba anche per te è arrivato, con imperdonabile ritardo, nelle librerie nel mese di maggio del 2023 edito da Bompiani nella traduzione di Dóra Várnai.
È chiaro che non sono quelle 17 fiabe a terrorizzare il presidente Orbán, ma il pensiero che esse trasmettono e la loro capacità di forgiare le giovani menti di domani. C’è una fiaba anche per te dà voce a chi non ne ha e non ne ha mai avuta, e non c’è nulla di più pericoloso per un regime totalitario che cerca di uniformare la ragione dei singoli a un’unica e superiore ragione collettiva.
Ecco spiegato quindi come un semplice libro di favole per bambini è divenuto il simbolo della resistenza di un intero paese, ora esportato in molte altre nazioni come esempio virtuoso da seguire.
Ricordiamo che di recente la Commissione europea ha fatto ricorso contro la legge omotransofobica ungherese; a questo ricorso hanno aderito 17 stati membri, tra i quali non figura l’Italia. Ora che il libro è arrivato anche nelle nostre librerie è legittimo chiedersi: come verrà accolto? Sarà un passo avanti verso l’inclusione oppure anche i nostri politici proveranno a distruggerlo nel tritacarte?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “C’è una fiaba anche per te”: il libro per bambini censurato in Ungheria
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