Tutto il mondo letterario e non solo si prepara a celebrare il 150ennale della nascita di Lucy Maud Montgomery, tra riedizioni dei suoi capolavori e nuove rappresentazioni cinematografiche.
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Tra i tanti omaggi spicca quello affettuoso e originale di Gallucci editore che, della scrittrice canadese nata a New London il 30 novembre 1874, ha pubblicato le saghe dedicate ad Anna dai capelli rossi, Emily di New Moon e Pat di Silver Bush. Con Meravigliosamente umani. I gatti di Lucy Maud Montgomery (traduzione di Angela Ricci e illustrazioni di Ayano Otani) raccoglie in un unico libro una serie di ritratti specialissimi. E rivela un grande amore dell’autrice: i gatti.
Meravigliosamente umani. I gatti di Lucy Maud Montgomery: il libro
Dedicato al pubblico più giovane, il libro in realtà risulta godibilissimo per i lettori di tutte le età. La traduzione di Angela Ricci è arricchita dai disegni di Ayano Otani. Intraprendenti, affettuosi, permalosi, prepotenti, superbi: gli esemplari felini rappresentati sono tutti diversi e con carattere e qualità proprie, esattamente come i personaggi umani dei famosi libri.
Così Rusty, il randagio indipendente e pronto alla rissa, adotta Anna dell’isola e, proprio come nella realtà, non accetta un rifiuto nonostante i suoi evidenti limiti come animale domestico. A partire dall’estetica non proprio convenzionale:
Non era affatto un tenero gattino, era magro, scattante, e con un’aria non molto rispettabile.
Il colore?
La sfumatura del suo pelo corto, arruffato e pieno di macchie era all’incirca quella che si poteva ottenere strinando a dovere un gatto nero.
E poi c’è Joseph, mite, innocuo e socievole. E la Gatta-di-Sarah,
con il pelo grigio bianco e un notevole contegno che non era minimamente intaccato dalla consapevolezza delle sue origini plebee.
Il riferimento è alla precedente proprietaria, una lavandaia, cui l’animale deve il nome.
Sono solo alcuni rappresentanti di una ricca colonia di caratteri, curiosità e identità delineate con divertita ironia. Gatti che testimoniano quanto bene la scrittrice conoscesse e amasse pregi e difetti della specie, tanto da inserire i gatti in ognuna delle sue fortunate saghe. Il risultato è un’antologia felina che lei non osò mai pubblicare e che Gallucci realizza riunendo pagine tratte da libri differenti, fedele alla raccomandazione di Emily di New Moon:
non devi prenderti troppa confidenza con i gatti e devi sempre parlare rispettosamente con loro e di loro.
Lucy Maud Montgomery di certo avrebbe apprezzato.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I gatti di Lucy Maud Montgomery in un libro, a 150 anni dalla nascita della scrittrice
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