Nel quartiere Crocetta di Torino la casa editrice indipendente Zandegù lavora alacremente con la complicità di una squadra giovane, affiatata e perché no, anche agguerrita.
Chi lavora da Zandegù?
- Editrice: Marianna Martino, classe 1983, è “agitata, battutara, dipendente dalla michetta” per sua stessa definizione.
“Ho lavorato qua e là, collaborato a molti progetti, viaggiato assai e scritto una guida su Torino. Guardo i film in lingua originale, ascolto i Sigur Ros e non mi nego mai un bicchiere di buon vino”.
- Ufficio Diritti: Marco Alfieri, torinese del 1980, è giurista, operatore di call center, criminologo, progettista europeo, segretario, scansionatore di libri antichi, metallaro, organizzatore di eventi, indie-snob.
- Ufficio Stampa: Giulia Valentina Paolini, nata un mercoledì mattina nella seconda metà dei “famigerati anni Ottanta”, si autodefinisce “un cervello da velina in un corpo da intellettuale”
- Grafico: Davide Canesi, che nasce per un pelo negli anni Ottanta, è milanese di nascita, interista da sempre e possiede un’insaziabile voglia di cultura, in qualsiasi forma essa sia.
Tutti insieme, questi trentenni, hanno realizzato una casa editrice che non è solo una casa editrice ma un mondo intero composto di reportage e guide surreali, corsi di scrittura “con un maggiore respiro internazionale, con lo spirito disincantato e professionale che ci ha sempre contraddistinto, solo accompagnato da un taglio completamente nuovo, originale e moderno” ci ha spiegato Giulia Valentina Paolini.
“Siamo tornati dopo una breve pausa, con le nostre idee fuori dal coro” - prosegue Giulia Valentina – “dal 2005 al 2010, Zandegù è stata la casa editrice del surreale e in 5 anni aveva pubblicato 18 libri tra romanzi, raccolte di racconti e manuali. Libri scritti da autori italiani, di talento e dallo stile innovativo, spesso al loro esordio su carta stampata”.
Le novità di Zandegù
Dall’autunno del 2012 Zandegù è attiva con una nuova linea editoriale che prevede la pubblicazione di reportage narrativi, guide semiserie e spiritose unicamente in formato eBook in formato .epub e .mobi di autori italiani e stranieri, noti e meno noti. Non più narrativa classica ma qualcosa pensato per eBook brevi contraddistinti da uno spirito sarcastico, ironico (“è il nostro marchio di fabbrica”) per un uso più immediato per cavalcare i tempi moderni che ci vedono sempre più smanettare tra iPhone, iPad, smartphone e tablet di ultima generazione.
Il 13 febbraio è uscito Revolution il cui sottotitolo è L’amore è un casino per tutti, un reportage firmato da Simone Torino che parte dalla testimonianza di Massimiliano Ulivieri, giovane bolognese affetto da distrofia muscolare che ha fondato il sito LoveAbility.it, portale nato dall’esigenza di parlare di sessualità e affettività nel mondo dei disabili. Un incontro unico, senza retorica e buonismo, per parlare con franchezza di un argomento sempre più discusso, scottante e in Italia ancora tabù. Tra l’altro tra poco nelle sale cinematografiche uscirà The Sessions, film premiato al Sundance Festival, in concorso al Torino Film Festival e candidato ai prossimi Oscar tratto da una storia vera nella quale l’attrice Helen Hunt è una terapista alle prese con un uomo in un polmone d’acciaio che ha deciso di perdere la verginità.
Citiamo altri due eBook:
- Spaghetti wrestler: un lottatore chiamato Jhonny Puttini di Max Maestrello che fa luce su uno sport molto amato dal pubblico italiano, il wrestling, ma praticato da una ristretta cerchia di appassionati
- Ok, Panico! (Guida alle crisi di panico: come procurarsele per vivere sereni) di Fabio Lubrano, un’occhiata ironica e dissacrante su un argomento serio.
I corsi di Zandegù
Zandegù organizza anche corsi che hanno la scrittura come comune denominatore declinata in tante forme: per esempio come scrivere un buon romanzo. Tra marzo e aprile partiranno corsi brevi della durata di due giorni che si terranno nel fine settimana che parlano del food writing, come scrivere un buon curriculum, come scrivere per il web, come scrivere una sceneggiatura, ecc...
“Per il 14 febbraio, San Valentino, abbiamo organizzato un corso della durata di un giorno chiamato “Di cosa digitiamo quando digitiamo d’amore, dedicato ai romantici dell’era digitale...”, che ha avuto molto successo”
ci conferma Giulia Valentina.
Curiosità: perché si chiama Zandegù?
“È stato scelto da Marianna, non è solo quello di un ciclista veneto ma è anche il soprannome che la mamma di Marianna dava al suo pancione quando la aspettava. Una connotazione romantica”.
Se è vero che l’editoria indipendente è una strada in salita dove ci vogliono fiato e gambe buone, grinta, passione e duro lavoro, Zandegù possiede tutte le carte in regola per tagliare per prima il traguardo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Casa editrice Zandegù: protagonisti e nuovi progetti
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