In questi giorni ricorre il Centenario dell’uscita del primo libro della Recherche di Marcel Proust. Il 14 novembre 1913 venne infatti pubblicato “Dalla parte di Swann”, dopo rifiuti eccellenti per un libro ritenuto troppo lungo e superficiale.
Un capolavoro di stile, un libro così importante da scardinare il modo di scrivere fiction, uscì a spese dell’autore. Niente di scandaloso: di fronte ai rifiuti continui di vari editori, Proust pagò tutte le spese e il primo volume uscì per Grasset, che in verità non aveva nemmeno letto il manoscritto.
All’inizio il libro si intitolava “Le intermittenze del cuore” ed era formato da due parti, Il Tempo perduto e Il Tempo ritrovato, prima di diventare il molosso che è con aggiunte e modifiche.
André Gide, Nobel per la letteratura, aveva ritenuto il libro superficiale, scritto da un uomo che non faceva nessun lavoro, ricco, strano e mondano. Poi gli scrisse:
"Da qualche giorno non lascio più il vostro libro; me ne sazio con diletto, mi ci sprofondo. Ahimè, perché deve essermi così doloroso amarlo tanto? Aver rifiutato questo libro rimarrà il più grave errore della Nouvelle Revue Francaise e, poiché ho la vergogna di esserne in gran parte responsabile, uno dei rimpianti, dei rimorsi più cocenti della mia vita".
Arrivò la prima guerra mondiale e si fermò tutto. Successivamente Proust pubblicherà per Gallimard, ma non a sue spese, non più.
Tuttora, in Italia, la figura di Proust è controversa. L’autore di un libro lunghissimo, difficilmente comprensibile, letto solo da snob e accademici, è spesso antipatico al lettore comune.
La Francia, invece, celebra Proust come meglio non si poteva, con convegni, ricorrenze, feste, mostre.
Ma un libro simile va comunque ricordato.
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Io ho letto Proust e non penso di essere snob, ma aperta ad ogni genere letterario. Certo leggere Proust è molto complesso e stranamente l’ho fatto durante l’adolescenza( e invece adesso leggo libri per adolescenti),adesso probabilmente non riuscirei a rileggerlo. Penso che un lettore segua un certo percorso leggendo ed ogni libro è un anello di una catena,ogni libro ti porta a leggere un altro tipo di libro, ma i classici sono la base della letteratura.
Ps. Ho iniziato a leggere All’ombra delle fanciulle in fiore,perchè ne avevo sentito parlare ad Ambra Angiolini a Non è la rai nel gioco dello zainetto.