Di lei si sa molto poco, c’è chi mette in dubbio persino che sia mai esistita. Maria Di Francia fu una delle scrittrici più autorevoli del Medioevo, ce lo testimoniano i suoi lai - novelle o racconti in ottosillabi in rima baciata di argomento cortese.
Le miniature d’epoca la raffigurano sempre con un libro, ritratta nell’atto di scrivere. Innegabile la sua firma che appare a coronamento dell’opera Fables, al verso quattro, in una lingua simile al patois:
Marie ai num, si sui de France
Da queste parole “Il mio nome è Maria e sono di Francia”, ha avuto origine il mito di colei che sarebbe passata alla storia come Maria di Francia, la poetessa medievale, una delle prime donne a scrivere in vernacolo francese.
Lei si premurava di essere ricordata attraverso la scrittura, la parola dunque doveva farsi veicolo di memoria, non a caso poneva la sua firma come suggello dell’opera:
me numerai per remembrance / Marie ai nun, si sui de France
“Mi firmerò perché io sia ricordata”, scriveva, eppure ora ci appare avvolta da un fitt mistero.
A lungo la memoria di Marie è stata oscurata ma, nonostante le sue origini si perdano nel mistero, è certo che a scrivere i mitici lais, autentiche perle letterarie, sia stata una donna: perché le sue poesie in versi indagavano la prospettiva femminile con un punto di vista unico e, inoltre, alquanto controcorrente in un mondo dominato dagli uomini.
Fu anche una grande innovatrice stilistica: i suoi lais traevano ispirazione dai racconti bretoni e celtici, ma fecero propria anche l’eredità del ciclo cavalleresco arturiano che lei stessa aveva tradotto e amato.
La sua scrittura era un tentativo di fissare per sempre sulla carta dei racconti orali che erano stati tramandati di generazione in generazione sul filo di una memoria condivisa.
Le sue opere risalgono a un periodo probabilmente compreso tra il 1160 e il 1190. La ricostruzione storica la vuole operativa nella corte anglo-normanna di Enrico II ed Eleonora d’Aquitania, ma persino questa ipotesi non è data per certa.
La verità è che gli studiosi di letteratura medievale da anni cercano di risalire alla vera identità della poetessa, accapigliandosi tra loro in una continua confutazione di tesi e ipotesi poi rivelatesi delle “false piste”: nonostante le innumerevoli identità che le sono state attribuite sulla persona di Maria di Francia continua ad aleggiare un’aura di mistero che ne alimenta indiscutibilmente il fascino. Chi è Maria di Francia? è ormai diventata una vexata quaestio, una questione tormentata non meno di quella omerica. Forse non avrà mai una soluzione certa, ma il bello è proprio questo: ognuno può scegliere la propria Marie, dare un’identità a questa donna scrittrice, pioniera della scrittura femminile, intessendo su di lei la storia o la trama di vita che gli aggrada.
Chi era Maria di Francia? Le ipotesi
Sulla reale identità di Maria di Francia sono state avanzate varie ipotesi, di seguito presentiamo le più accreditate cercando in qualche modo di sbrogliare l’intrico di vite e di storie che rendono la poetessa al contempo “una, nessuna e centomila”.
- Marie de Beaumont di Meulan: la prima ipotesi vorrebbe Maria di Francia figlia di Garelan IV de Meulan, un cavaliere letterato alla corte anglo-normanna di Enrico II. Quest’idea sarebbe tuttavia in seguito stata smentita da un’indagine di archivio che avrebbe accertato che Garelan IV non ebbe alcuna figlia di nome Marie. Si accerta invece l’esistenza di una Marie di Meulan morta prima dell’anno mille, dunque non poteva aver scritto lei le opere in versi né apposto lei la firma.
- Mary, badessa di Reading: a lungo gli studiosi cercarono a lungo e in largo la vera Marie nei conventi, nelle abbazie, nei monasteri. La si credeva badessa, forse addirittura parente illegittima di Enrico II nascosta in monastero. Lo studioso Ezio Levi suggerì che lei fosse in realtà Mary, badessa di Reading. Ma la realtà storica di questa figura non è data per certa, oltretutto si mette in dubbio che a Reading siano esistite comunità monastiche femminili.
- Marie de Blois : la studiosa Antoniette Knapton la identifica con Marie de Blois, contessa di Boulogne e principessa d’Inghilterra, morta nel 1182. La donna divenne badessa del monastero di Romsey, ma intrattenne pessimi rapporti con Enrico II, fatto che non coincide con la devozione dimostrata dalla Marie poetessa che dedicò al nobiluomo i suoi celebri Lais.
- Marie Becket: secondo la teoria sostenuta di recente da Carla Rossi, Marie sarebbe stata la sorella dell’arcivescovo Thomas Becket, meglio noto come Tommaso di Canterbury, e badessa del monastero di Barking, dove tuttora è custodita la sua tomba. Stando alla ricostruzione, la donna non sarebbe entrata bambina in convento, ma in seguito a una vedovanza, fatto che coincide con l’esperienza di vita narrata da Maria di Francia che, tra l’altro, nei suoi versi scriveva: “Non sono vergine / sarò ridotta in servitú per sempre”. Non si hanno tuttavia delle testimonianze effettive dell’attività letteraria di Marie Becket.
C’è chi sostiene, persino, che Marie de France non sia mai esistita, come Richard Baum, che l’ha trasformata in un’invenzione storica al pari del poeta cieco Omero. Secondo alcuni studiosi le sue opere, i lais, non sono da attribuire a un un unico autore scrivente, ma a più autori. Questa ipotesi entra tuttavia in conflitto con la firma di Marie e con l’impetuosa volontà che poneva a compimento della sua opera:
“Mi firmerò perché io sia ricordata”
Alcuni individuano in quella firma “si sui de France” una sorta di postura autoriale, in quanto probabilmente l’autrice era inglese, ma si riconosceva appartenente alla cultura francese essendo vissuta a lungo in Francia o a contatto con la cultura normanna.
I dubbi sulla vita di Maria di Francia non possono essere districati, la Storia oppone una forza inoppugnabile impendendoci di vedere chiaro attraverso i secoli; rimangono, però, le opere, nella quale forse possiamo ricercare l’identità più vera della scrittrice.
Maria di Francia: le opere
Tra i maggiori scritti di Maria di Francia ritroviamo i Lais e le Fables, vediamoli più nel dettaglio:
- I Lais di Maria di Francia: sono ritenuti un autentico capolavoro della letteratura medievale. Si tratta di 12 racconti scritti in rima baciata che trattano novelle a tema cortese, storie d’amore cavalleresco. Si tratta della prima opera di narrativa scritta da una donna in epoca medievale, considerando che per la prima volta non si trattava di storie sacre, ma di racconti profani. Il termine deriverebbe dall’irlandese Laid che viene tradotto come “lamento”, ma indica più precisamente una canzone, una melodia: i racconti in versi di Marie, infatti, avevano una precisa melodia ritmica che ben si adattava all’espressione orale.
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I Lais di Maria di Francia sono dedicati a un nobile, come viene enunciato nel prologo, che viene identificato con Enrico II di Plantageneto. Il che fa pensare che Marie si trovasse in una corte, probabilmente quella anglo-normanna, e che attraverso i suoi scritti stesse elogiando il suo protettore.
Nei racconti in versi di Marie si intrecciano vari temi, non solo quello cavalleresco, ma anche il soprannaturale: troviamo intrecci mirabili, in cui appaiono fate e anche esseri terribili, come lupi mannari e strani uomini dal corpo di uccello. Alcuni estratti suggeriscono che abbia letto le Metamorfosi di Ovidio e, dunque, abbia una formazione classica. La verità che è le storie di Marie di Francia facevano propria la dimensione del meraviglioso, ma presentavano un intento morale. Nei suoi contesti magici e fiabeschi l’autrice collocava figure e problemi reali; molte delle sue protagoniste sono donne prigioniere, spesso tenute sotto scacco dal marito per motivi di gelosia, un fatto che curiosamente parla ancora al presente gettando una nuova luce sulla condizione femminile. L’attenzione alle donne e ai problemi delle donne - alcune studiose osservano che nelle sue opere ritorna il tema della malmariée (la donna mal sposata, mal maritata) - è parte integrante della produzione narrativa di Maria di Francia, un fatto che la rende ancora indiscutibilmente moderna, malgrado la datazione dei suoi Lais risalga al 1160-1170.
Tra i suoi Lais più belli si ricorda Chievrefoil, una sorta di riformulazione fiabesca della leggenda di Tristano e Isotta. I testi integrali sono stati pubblicati in italiano da Carocci nel 2004.
- Le Fables di Maria di Francia: successivi ai Lais sono Le Fables, ovvero le favole di Maria di Francia, databili tra il 1167 e il 1190. Quest’opera attinge direttamente dalla favolistica classica e ha per protagonisti soprattutto gli animali (si contano ben 74 racconti aventi animali di ogni specie per protagonisti), ma anche contadini, cacciatori, preti e streghe.
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In italiano Le fiabe sono state edite da Carocci, nel 2006, con la curatela di Roberta Morosini.
Fu forse il primo tentativo di “rimare in volgare i racconti di Esopo”, ma non solo: le favole scritte da Maria di Francia erano in realtà dei veri e propri drammi in miniatura, che si inserivano perfettamente nel contesto storico del suo tempo mettendone in luce le storture e i pregiudizi. A ciascuna delle scene narrate faceva da sfondo una morale, perché, come ricordato da Marie stessa nel prologo:
Nessuna favola è superficiale e tutte propongono nel finale, che custodisce il significato ultimo dei racconti, una lezione di saggezza.
Sempre nel prologo, l’autrice scriveva che le era stato chiesto da “colui che è il fiore della cavalleria” di mettere in versi quelle favole e lei, dunque, non poteva sottrarsi al compito che le spettava. Nell’epilogo sottolineava di aver scritto e redatto quell’opera in prima persona e “in francese”. Malgrado i dubbi sulla sua identità permangano, la voce di Maria Di Francia rimane viva attraverso la sua scrittura e scioglie le controversie che il trascorrere dei secoli ha contribuito a creare, ponendo l’equivocabile suggello del proprio nome.
Di recente la figura di Maria di Francia è stata riportata in auge dal libro di Chiara Mercuri dal titolo La nascita del femminismo medievale. Maria di Francia e la rivolta dell’amore cortese, edito da Einaudi, che ci ricorda l’esistenza luminosa di una femminista ante litteram capace di anticipare tutte le rivoluzioni. In quelle pagine sicuramente verranno sciolti molti dubbi riguardo l’identità reale e l’operato della prima donna scrittrice di epoca medievale.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi era Maria di Francia, la poetessa francese del Medioevo
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