Spesso chi si avvicina al mondo editoriale e librario sogna di lavorare come redattore o come editor, a diretto contatto con i testi e le parole. I ruoli più ambiti della filiera editoriale sono quelli legati alla comunicazione, alla redazione o alla grafica. Pochi conoscono il prezioso ruolo dell’ufficio commerciale che è l’anello fondamentale tra il libro e il suo "debutto" sul mercato.
SoloLibri.net ha chiesto qualche informazione sulla professione di ufficio commerciale a Flora Albarano, che ha svolto questo ruolo all’interno della piccola editoria romana e oggi continua a seguire questi aspetti attraverso la gestione del suo service editoriale, l’agenzia Librandum.
- Chi è e di cosa si occupa un ufficio commerciale all’interno di una casa editrice?
L’ufficio commerciale di una casa editrice deve occuparsi della presenza del libro nei circuiti librari e questo in primis significa curare i rapporti con librai, promotori e distributori librari. Poiché la diffusione del libro è strettamente collegata alla sua presenza e visibilità in libreria, lavorare affinché il libro sia ordinato ed esposto in modo adeguato alle aspettative della casa editrice è un compito delicato e avvincente che presuppone diverse responsabilità. L’ufficio commerciale deve:
- conoscere bene il prodotto librario per riuscire a estrapolarne tutte le potenzialità di vendita;
- deve saper "vendere" nel senso di saper convincere i librai (nel caso di promozione diretta) o la promozione editoriale (promozione indiretta) del valore del prodotto e delle sua potenzialità di vendita affinché il promotore abbia poi abbastanza elementi e stimoli per convincere a sua volta i librai al momento della presentazione delle novità in uscita;
- deve avere spirito di organizzazione e controllo per gestire insieme al magazziniere le spedizioni relative agli ordini inviati dalle librerie o dal distributore;
- deve avere padronanza di calcolo e precisione per analizzare il "sell in" e il "sell out" del libro, ovvero per analizzare sia i dati di venduto al distributore (sell in) che i dati del venduto effettivo, quello al consumatore finale che acquista in libreria (sell out).
- Inoltre, deve avere il controllo delle cosiddette rese, ovvero la merce libraria che può tornare indietro in casa editrice, in quanto frutto della differenza tra il sell in e il sell out.
- Come si diventa Ufficio commerciale in una casa editrice? Quale percorso consiglieresti a chi vorrebbe ricoprire questo ruolo?
In realtà non credo esista un percorso prestabilito per diventare un ufficio commerciale in una casa editrice. Io ho imparato tutto sul campo, grazie alla famosa gavetta. Dopo gli studi universitari, ho frequentato un corso di editoria e comunicazione che però mi ha dato solo basi teoriche e la percezione dei diversi ruoli e funzioni della filiera editoriale.
Può essere importante frequentare un corso per non essere completamente a digiuno di aspetti tecnici e pratici del settore ma anche se io sapevo, alla fine del mio percorso di studi, chi era l’ufficio commerciale, ho compreso davvero i meccanismi della distribuzione solo tramite l’osservazione diretta e indiretta e la pratica presso due case editrici romane in passato e attualmente da free lance tramite il lavoro nella mia agenzia di servizi editoriali, Librandum. Leggendo ordini, ascoltando le richieste, parlando con promotori, distributori e librai, ho capito pian piano quali fossero gli ingranaggi di questo sistema laborioso che, se gestito bene, può regalare anche molte soddisfazioni.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Come si diventa ufficio commerciale in una casa editrice? Ecco le risposte che cercavate
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